Per l'appuntamento di oggi continuiamo con l'argomento della scorsa settimana, le "Architetture di Carta" dell'architetto giapponese Shigeru Ban.
Oggi approfondiremo insieme un progetto da lui realizzato in Italia e che ha un significato simbolico davvero importante.. Poco più di un anno fa, il 7 Maggio 2011, è stato inaugurato il nuovo Auditorium - Paper concert Hall - di una città che nel 2009 ha subito gravissimi danni a causa del terremoto: L'Aquila.
L'auditorium crea un legame profondo tra l'Italia ed il Giappone non solo perchè il progettista è nipponico ma soprattutto per il bel gesto che il Giappone ha avuto nei confronti dell'Italia finanziando il progetto con circa 600 mila euro.
Dimensionalmente l'auditorium risulta essere una costruzione alta 12 metri e che si sviluppa su una superficie di circa 700 mq in grado di accogliere più di 200 persone.
La struttura, come dicevamo anche la volta scorsa, è piuttosto atipica: è infatti realizzata con un'intelaiatura in acciaio con sacchi di sabbia, muri e colonne realizzati con tubi di cartone.
Sembra quasi una storia idilliaca.. peccato invece che l'auditorium sia stato utilizzato per il grande concerto dell'inaugurazione e sia poi stato chiuso (e lo è tuttora) a causa di infiltrazioni d'acqua createsi nella copertura a causa delle forti piogge e nevicate (in particolare le ultime datate Febbraio 2012). A quanto pare sono tutti in attesa dei nuovi progetti dell'architetto, utili per correre ai ripari sistemando una volta per tutte il problema infiltrazioni.
E' un vero peccato perchè l'auditorium è davvero originale e sarebbe stato soprattutto utile alla popolazione per riappropriarsi della città e ritornare a fare ciò che normalmente si faceva prima del terremoto.
Speriamo che la situazione si sblocchi e che l'auditorium venga presto aperto! nel frattempo vi lascio con alcune immagini di questo progetto..
Immagine tratta da: architetturaecosostenibile.it
Immagine tratta da: gqitalia.it
Immagine tratta da: protezionecivile.gov.it
Immagine tratta da: archiportale.com
immagine tratta da gqitalia.it