In Italia i milionari hanno suddiviso i propri patrimoni tra immobili (29%) e investimenti a reddito fisso (22,1%). Tra gli interessi dei super ricchi, sempre più strategica è l’arte: il 17% la sceglie tra gli investimenti per passione, dietro il 32% di gioielli, pietre preziose e orologi e il 19% dei automobili, imbarcazioni e vari oggetti di lusso da collezione. In sofferenza i vini (-8,9% l’indice), mentre solo l’8% dei paperoni ha scelto di investire nello sport.
Ogni giorno ci sono notizie sulle difficoltà economiche e sociali del nostro paese, numeri gravi e difficili da ascoltare, oggi, al contraio emergono altri numeri che scatenano reazioni più difficili da controllare. Nel pieno della crisi chi ha fatto i conti ha notato che i ricchi sono più ricchi di prima. Proprio nei giorni in cui Terni e Fabriano scendono in piazza per urlare il loro dolore contro una crisi che rischia di polverizzare migliaia di posti di lavoro, ironia della sorte, fresco, fresco arriva il report sulla ricchezza mondiale.
176.000 concittadini che detengono nelle proprie mani qualcosa come 336. milioni di dollari e in crescita. Individui ad alto patrimonio netto, è il termini con cui si definiscono, coloro che hanno una liquidità da investire, escludendo beni durevoli per almeno 1 milioni di dollati.
Niente nomi, ovviamente. Per la privacy, ovviamente.
La speranza è che tutti questi italiani abbiano dichiarato le loro legittime entrate e che quindi della loro ricchiezza abbia beneficiato anche la collettività sottoforma di imposte. Non siamo in grado di dirlo, ovviamente.
A livello mondialel invece, dopo il sorpasso dell’Asia nel 2011, l’America è tornata nel 2012 in vetta alla classifica mondiale, con 3,73 milioni di ricchi per un patrimonio di 12.700 miliardi di dollari. Al primo posto gioielli, pietre preziose e orologi vengano citati come principali passioni con il 32% di investimenti. Gli oggetti di lusso da collezione (ossia automobili di lusso, imbarcazioni e jet) sono un altro investimento primario ed hanno totalizzato il 19% del totale. Gli altri beni da collezione (ossia vini, oggetti d’antiquariato, monete e cimeli) hanno rappresentato il 24% del totale.
Anche qui la sorpresa è relativa, visto che, si sa, la tendenza, soprattutto in tempo di crisi è quella verso una sempre maggior concentrazione della ricchezze in una cerchia di uomini e donne sempre più ristretta. Con quelle lenti l’Europa è al terzo posto. Insieme questi continenti concentrano il 90% dei nababbi del mondo, ma è tutto tranne che un indice di salute dell’economia mondiale, più che altro è una constatazione dell’ingiustizia umana.
E il futuro come sarà per i super ricchi? Si prevede che la ricchezza a livello globale dei superricchi crescerà del 6,5% all’anno nei prossimi tre anni. Questo è in contrasto con la lenta crescita del 2,6% registrata dopo la crisi finanziaria del 2008. Insomma, piove sempre sul bagnato.