L’impostazione del film alterna diatribe coniugali (riuscite: lui che stacca i drappelli cristiani dalle pareti o che interrompe la riunione dei fedeli sono momenti convincenti) a trasferte di Anna Maria in casa di sconosciuti che tenta di riportare sulla retta via, qui è chiaro che i siparietti, come sempre originali ed alieni al resto della cinematografia contemporanea, non si fondono in tutto e per tutto con il nucleo domestico della storia, sono insindacabilmente validi di per sé, ma la funzione ampliativa che vorrebbero avere si incaglia nella non perfetta combinazione con le vicende dei coniugi, ad esempio l’ultima sortita di Anna Maria nell’abitazione di una giovane ubriacona viene prolungata ad oltranza suscitando qualche dubbio di improduttività. Come il sottoscritto aveva sottolineato con il precedente Paradise: Love (2012) l’incidenza di Seidl sembra leggermente minore rispetto alle staffilate del passato, se questo ammorbidimento sia dovuto all’abbandono della coralità che intrecciandosi creava una maglia dalla quale era impossibile sfuggire, è un’ipotesi che riterrei fondata, il punto è che Glaube latita di quella cattiveria, quella capacità di dardeggiare implacabilmente la nostra società, perché anche il comportamento di Anna, sebbene anormale ed eccessivo, non sbalordisce in praticamente nessuna delle sue manifestazioni, nemmeno nel rapporto sessuale con la croce. Nonostante ciò il cinema di Seidl è e rimane un punto di riferimento per i cinefili e per i colleghi (Yorgos Lanthimos, Veiko Õunpuu e Ruben Östlundhanno qualche debito nei suoi confronti), e un film che è solobuono e non eccellente non scalfirà la bravura di Mr. Ulrich.
Alla fine troviamo una precisa corrispondenza tra questi due primi episodi della triade: ambedue le protagoniste, giunte alla conclusione del film, vedono evaporare il loro Eden personale. Anna Maria, dopo aver constatato la dimensione di perdizione che la circonda (e allora i segmenti rimarcati sopra in quest’ottica fungono da episodi che minano la sua religiosità), inveisce contro il Simbolo del Sacrificio fustigandolo, ricreando una Salita al Calvario nella piccola camera di un appartamento austriaco. Al pari di quanto era successo alla sorella in Africa, il Paradiso è perduto.