I Contenuti
È l’Islanda, dove le forze primordiali della natura rendono i destini immutabili nel tempo, il luogo di questo racconto di gente di mare persa nell’asprezza dei giorni e delle notti, di un Ragazzo segnato dalla solitudine, e del suo grande amico Bárður, pescatore di merluzzo per necessità, ma in realtà poeta, sognatore, innamorato dei libri e delle parole, le uniche in grado di “consolarci e asciugare le nostre lacrime, sciogliere il ghiaccio che ci stringe il cuore”. Parole che possono anche essere fatali: come per Bárður, rapito da quel verso del Paradiso perduto di Milton che ha voluto rileggere prima di imbarcarsi, al punto da dimenticare a terra la cerata, correndo il rischio di trovare una morte invisibile e silenziosa come quella dei pesci. Storia di tragedia e di ritorno alla vita all’inseguimento di un destino diverso, Paradiso e inferno è un’avventura iniziatica, un viaggio metafisico, la ricerca di un senso e di uno scopo alto nella vita, ma soprattutto un inno al potere salvifico delle parole. Con una scrittura magnetica che decanta l’essenziale, Jón Kalman Stefánsson racconta con infinita tenerezza un’amicizia, la storia di due ragazzi che si innalza in una sfera magica sopra il frastuono del mondo, per ricordare che la vita umana è sempre una gara contro il buio dell’universo, in cui “non abbiamo bisogno di parole per sopravvivere, ne abbiamo bisogno per vivere”.
La Recensione
Quale straordinaria sorpresa.
Tra Grossman e Saramago, forse con un po' di Joyce: ecco chi è Stefánsson. Una scrittura bellissima, raffinata, come un fiocco di neve sospeso nell'aria gelida.
Breve la vicenda: l'amicizia tra il Ragazzo, un giovane pescatore che vive nel mondo interiore delle sue parole non dette(mi è sembrato, a tratti, lo stesso de La grammatica interiore di Grossman), e il più grande Bárður, pescatore anche lui, dall'animo poeta. Nei silenzi, negli spazi tra i versi, si instaura l'amicizia tra i due: e così come è stata la poesia a farla nascere sarà la poesia a porre una fine. Quando Bárður finisce inghiottito dal gelo, al Ragazzo non resta che una copia del Paradiso perduto di Milton. Con tra le mani solo il libro che si è portato via il suo amico, il Ragazzo intraprende un viaggio solo per riconsegnare il libro, prestato, al legittimo proprietario, nel tentativo disperato di sottrarsi a un mondo diventato improvvisamente passato e con la speranza di trovare un futuro.
Breve, semplice, dai tempi ridotti e dallo spazio minimale, Paradiso e inferno è un romanzo grandissimo, una scrittura davvero meravigliosa, ricercatezza stilistica per la storia di un viaggio che è anche metafisico, la storia di un ragazzo e dell'umanità intera. Accecanti i giochi tematici: luce e buio, caldo e freddo, mare azzurro e mare nero, cielo azzurro e cielo nero, e soprattutto, vita e morte. In queste violente contrapposizioni, negli scenari estremi dell'Islanda più selvaggia Stefánsson disegna la geografia dell'esistenza umana, come una barca di pescatori alla ricerca di un senso.
E poi c'è la poesia, che ti porta in luoghi dove le parole non arrivano, l'amore segreto del Ragazzo e di Bárður, l'esaltazione della parola, scritta, detta e non detta, il potere e il piacere del raccontare, delle storie, come quelle che il Ragazzo ascolta, tra un incontro e l'altro.
Nel silenzio spezzato dal suono delle onde, Stefánsson ci invita ad ascoltare:
“Il silenzio che segue un lungo racconto ci fa capire se ha raggiunto il suo scopo o se è stato raccontato per niente, ci dice se la storia è penetrata in chi ascoltava e l’ha toccato o se è stata un semplice passatempo, e nulla di più.”
E allora taccio, perché ho ancora la neve dentro.
Giudizio: +5stelle+
Articolo di Tancredi
Dettagli del libro
- Titolo: Paradiso e inferno
- Titolo originale: Himnaríki og helvíti
- Autore: Jón Kalman Stefánsson
- Traduttore: S. Cosimini
- Editore: Iperborea
- Data di Pubblicazione: 2011
- Collana: Narrativa
- ISBN-13: 9788870911909
- Pagine: 240
- Formato - Prezzo: Brossura - 16,00 Euro