Paralipòmeni
Dal greco paraleipómena ‘cose tralasciate’, neutro plurale del participio presente passivo di paraléipein ‘tralasciare’.
Sostantivo maschile plurale.
1. Nome con cui nella versione greca dell’Antico Testamento sono indicati i due libri delle «Cronache», in quanto integrano le vicende narrate nei libri di Samuele e dei Re.
2. (estensione) Scritto, testo, opera che costituisce (di fatto o per finzione letteraria) il completamento, l’integrazione o la continuazione di un’opera precedente.
«Paralipomeni della Batracomiomachia»: titolo di un poemetto in ottave composto da Giacomo Leopardi intorno al 1831-32 e che si presenta come continuazione della pseudomerica «Batracomiomachia» (battaglia delle rane e dei topi).
Una (parola) giapponese a Roma
Garrigue [gar'rig]
Voce francese, dal provenzale antico garriga, collettivo di garric, nome della quercia spinosa.
Anche gariga, garigue, garriga.
Sostantivo femminile invariabile.
(botanica) Tipo di vegetazione tipica dei terreni aridi delle zone mediterranee, composta specialmente da bassi arbusti sempreverdi, come rosmarino, timo, quercia spinosa, palme nane ecc., e da prati aridi.
Si dice paralipòmeni, e non paralipomèni.
Luciano Guareschi ci ricorda che la parola soqquadro è l’unica parola italiana con la doppia q. E, a proposito di lettere, noi aggiungiamo anche che taccuino dovrebbe essere l’unica parola italiana con la sequenza "ccu" seguita da una vocale. Diciamo "dovrebbe" perché con i lettori della Parolata la possibilità di essere smentiti è sempre elevata.
Perle dai porci
“E’ un suo cognonimo”.
La bellona di UnoMattina.
Proposta da Mauro.