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Parallelismi politici

Creato il 02 ottobre 2013 da Oirpina
Non vorrei magnificarlo troppo, ma l’attuale vicenda politica e umana di Silvio Berlusconi nel suo piccolo mi sembra assomigliare molto a quella di Adolf Hitler. La stessa megalomania, lo stesso egocentrismo, la stessa aggressività, la stessa sete di potere e di successo. Ma anche gli stessi impulsi sadici (nel senso di volontà di esercitare il controllo totale sugli altri) e lo stesso senso di distruzione e di morte (che Fromm chiama “necrofilia”) che già in precedenza lo spinse (emblematico il “caso Fini”) ed anche ora lo spinge, nelle ore drammatiche della disfatta finale, ad odiare tutti coloro che si oppongono ai suoi diktat imperiosi e non vogliono più seguirlo nei suoi sogni di gloria, ed a voler annientare persino quelli del suo stesso partito costringendoli alle dimissioni (perché lui li ha “nominati”, a lui devono tutto ed a lui devono ciecamente obbedire!). Muoia Sansone e tutti i Filistei! Tendenze distruttive che già si potevano scorgere nei suoi comportamenti precedenti, risultato di un “fallimento dell’arte di vivere” (sempre Fromm), di una vitalità frustrata dove tutto è “avere” e se non si ottiene ci si deve vendicare e distruggere. Distruggere anche la propria creatura (il partito) e quanti da lui “nominati”, che devono ..... morire con lui (non meritano di sopravvivergli: lui li ha creati e lui li distrugge). In questi giorni, che si spera siano l’ultimo atto della sua sceneggiata politica, appare con evidenza la psicologia malata dell’uomo con le sue meschinità e le sue intime pulsioni. Se gli Italiani avessero presa in considerazione la sua vita privata oltre a quella pubblica, si sarebbero resi conto della personalità del soggetto nella sua interezza, perché essa è unica e indivisibile e “privato e pubblico non possono essere scissi: impossibile separare la cognizione di sé e la cognizione della società “ (Fromm). Di qui l’invito a considerare chi si candida in politica non solo per come si presenta in pubblico e per ciò che propone, ma anche per come si comporta nel privato: proprio qui si potranno più facilmente scovare (perché non dissimulati) quegli elementi “psico-caratteriali” che costituiscono la personalità dell’individuo e capire se è adatto a quel ruolo di guida responsabile della società che la Politica dovrebbe avere. “La menzogna può legare un partito, ma solo la verità in ultima analisi porta alla liberazione dell’uomo. Troppi tuttavia sono coloro che hanno paura della verità e preferiscono l’illusione” (FROMM). Varese, 2 ottobre 2013 Giovanni Dotti

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