per una città che si dà tutte quelle arie e il traffico assomiglia a quello belga. Il che è tutto dire. In realtà, mi ha incuriosito molto di più passare in treno per Montreux, altro posto dove non sono mai stata. Sarà per quella storia dei Deep Purple e del fumo sull'acqua. Sarà per il Festival. Non so. Però sarei scesa volentieri, se non fosse che ero troppo stanca e comunque volevo tornare a casa.
In compenso, la cena sociale nel ristorante Edelweiss, con tanto di suonatori di corno, di cucchiai e di campane me la sarei anche risparmiata. Soprattutto perché in un locale a densità umana uguale a quella del mercato di Calcutta cenare in pieno giugno a base di fonduta cinese, fonduta al formaggio e fonduta di cioccolato vuol dire mettere a rischio arterie, stomaco e cellule sudorifere. Però ero contenta. Di fronte a me sedeva il collega greco. Questa volta sarebbe toccato a lui. Mors tua vita mea, sorry darling. E invece no. No. Al perfido albionico alla mia destra non gli è parso vero. Finiti i convenevoli è partito all'attacco: "Ssssoooooo.... Che ne pensi della copertina dell'Economist della settimana scorsa?". Il greco, di fronte a me, l'ho visto sorridere malignamente, mentre intingeva lo spiedino nel brodo. Tra sfigati ci si capisce al volo. Io avevo volato troppo presto. E lui, infame come Franti, sorrideva.