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Quando ParaNorman uscì nelle sale non andammo a vederlo per timore non fosse proprio adatto a una bimba di sei anni e mezzo, cosa che alcune recensioni lette in giro lasciavano supporre. Ora, nella placida e apparente sicurezza del nostro salotto, abbiamo recuperato la visione giungendo alla conclusione che saremmo potuti andare a vederlo al cinema senza grandi problemi. Laura non ha fatto una piega, forse perché sta crescendo, forse perché ancora non può comprenderne i risvolti più crudeli, però le inquietudini provocatele da film come Coraline o Mononoke qui non ci sono state.
Detto questo ParaNorman si è rivelata una bella visione nonostante tutto meno inquieta di quel che ci aspettavamo e, forse anche per questo, un pochino sotto le nostre aspettative. La storia, adattata a un pubblico che comprende anche i ragazzini, rientra nel filone degli horror movie di serie B, infilando sequenze e situazioni classiche del genere. Ci sono i non morti, il ragazzo scemo e muscoloso, la ragazza frivola che pensa solo ai maschietti, una maledizione, la strega, la provincia americana, azione e ritmi forsennati, battute sceme, situazioni divertenti e anche i titoli di coda in perfetto stile B-Movie.
Calati in questo contesto ci sono i protagonisti. Norman è un ragazzino che se ne sta un po' sulle sue, considerato un freak dai compagni di scuola e preso di mira dai bulli del paese. Anche il padre fatica a rapportarsi con questo figlio un po' bizzarro. Norman in effetti un po' strano lo è davvero, in fondo vede i morti. Lo zio, altro strano personaggio, prima di morire gli lascerà il compito di mettere fine alla maledizione della strega (strega sulla quale il paese fonda la sua economia) ed evitare così un'invasione di non-morti.
Insieme al grassottello Mitch e al di lui fratello scemo Neil, alla sorella Courtney e al bullo Alvin, Norman si farà coraggio e lotterà per rimettere le cose a posto.
Oltre a presentare una buona storia horror, il film gira bene grazie a personaggi di contorno ben riusciti (grandissimo lo stupido e palestrato Neil) e la perfetta armonia tra la trama principale e le varie strizzatine d'occhio ai fan degli horror movies. Le varie citazioni non vanno mai a intaccare e a spezzare la narrazione di una storia ben costruita. Ottima anche la sequenza risolutiva con il confronto tra Norman e la strega bambina Agata durante il quale solo la purezza di un fanciullo potrà porre rimedio a un orrore commesso centinaia di anni prima.
Per quanto Paranorman non sia un capolavoro dell'animazione si distingue da altri prodotti del genere per una certa originalità e per una discreta vicinanza al genere horror, ovviamente stemperata con battute e situazioni fruibili anche dai bambini (magari quelli un pochino più cresciutelli). Abbastanza impietosa la critica a un certo tipo di società americana e provinciale sempre pronta a far emergere il proprio lato peggiore.
La stop-motion è talmente ben realizzata che sembra di assistere a un lavoro completamente digitale, dopo i titoli di coda il protagonista prende vita davanti ai nostri occhi in una riproposizione accelerata del processo creativo del suo pupazzetto.
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