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Parco nazionale delle Foreste Casentinesi: Foreste millenarie ed ambienti naturali, scenario dell'antica presenza dell'uomo.

Creato il 15 aprile 2014 da Hugor @msdiaz61
Parco nazionale delle Foreste Casentinesi: Foreste millenarie ed ambienti naturali, scenario dell'antica presenza dell'uomo.
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Parco nazionale delle Foreste Casentinesi: Foreste millenarie ed ambienti naturali, scenario dell'antica presenza dell'uomo.
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Parco nazionale delle Foreste Casentinesi: Foreste millenarie ed ambienti naturali, scenario dell'antica presenza dell'uomo.Il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campign
a è stato istituito nel 1993 ed è situato nell'Appennino tosco-romagnolo, tra le province di Forlì-Cesena, di Arezzo e di Firenze.
Il Parco ha come elemento caratterizzante la dorsale appenninica ad andamento tendenzialmente nordovest/sud-est. Dal crinale, si sviluppano nel versante romagnolo, una serie di contrafforti secondari subparalleli che danno origine a diverse vallate laterali. Le quote del Parco variano da 400 a 1.658 metri: il Monte Falco (1.658 m) ed il Monte Falterona (1.654 m), da cui sorge il fiume Arno, sono le vette più alte.
La geologia del versante romagnolo è caratterizzata dalla presenza della formazione marnoso arenacea, costituita da sedimenti di ambiente marino profondo, con grandi banchi di arenaria intercalati a strati di sottili marne. Nella parte toscana il “macigno” costituito da banchi di roccia arenacea alternati a scisti argillosi e marne grigie, è la formazione geologica più presente.
Parco nazionale delle Foreste Casentinesi: Foreste millenarie ed ambienti naturali, scenario dell'antica presenza dell'uomo.
La flora presente all'interno del Parco è costituita da un numero di specie censite pari a 1357, di cui 1125 da considerare indigene e presenti sul territorio attualmente. Questa elevata fitodiversità è dovuta al fatto che il territorio in oggetto ospita ecosistemi forestali di grande valore tra i meglio conservati d'Europa ed ha una posizione geografica che lo rende “trait d'union” fra due contingenti floristici molto differenziati, uno di tipo settentrionale e l'altro di tipo meridionale.
Ad esempio all'interno del Parco troviamo 37 specie e sottospecie di Felci e Licopodi (più di un terzo delle entità italiane) e 44 specie di Orchidee (il 66% di quelle presenti in Emilia-Romagna e il 58% della Toscana). Importante come dato quello relativo alle 845 specie fungine presenti, alcune delle quali prime e uniche in Italia, e addirittura nuove al mondo scientifico, tra cui Botryobasidium sassofratinoense, specie nuova mai descritta prima, ritrovata all'interno della Riserva Integrale di Sasso Fratino.
Tra le nuove scoperte citiamo inoltre il recente ritrovamento dell'Allium victorialis, prima e unica stazione della catena appenninica. Per meglio conoscere la flora del Parco è possibile visitare il Giardino botanico di Valbonella, che riproduce gli ambienti vegetali dell'Appennino romagnolo, ed il Museo e l'Arboreto Carlo Siemoni a Badia Prataglia, che raccoglie più di cento piante forestali sia indigene che esotiche.
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