Il Festival di Locarno ha annunciato senza tentennamenti che sarà consegnato al regista Victor Erice il Pardo d’oro alla carriera. Il regista è stato selezionato per la qualità precisa, asciutta e chirurgica del suo lavoro. Sarà dedicata al regista una retrospettiva e un montaggio accurato di diversi corti. Di rito sarà concesso un incontro con il pubblico a seguito di una corposa conferenza stampa.
Victor Erice è una figura singolare nel panorama cinematografica, nonostante abbia girato pochi film di finzione, ha lasciato un segno inconfondibile nella storia del cinema. Inizialmente si dedica alla critica cinematografica scrivendo nel 1969 per Nuestro Cine. Esordisce con un lungometraggio nel 1973, Lo spirito dell’alveare, film ambientato nella Spagna rurale degli anni quaranta, che viene presentato nella Settimana Internazionale della Critica del Festival di Cannes 1974, vince la Concha d’oro per il miglior film al Festival di San Sebastian e riceve tre premi (miglior film, regista e attore) dal Círculo de Escritores Cinematográficos. Il film divenuto oggetto di culto carica di responsabilità il regista che esordirà solo dieci anni dopo con un altro film di finzione El sur (1983), presentato in concorso al Festival di Cannes 1983. Il film successivo si intitola Il sole della mela cotogna (1992), documentario sul pittore Antonio López García, che vince il premio della giuria e il premio FIPRESCI al Festival di Cannes 1992.
Il direttore del Festival di Locarno, Carlo Chatrian, ha dichiarato di essere estremamente orgoglioso di poter premiare Victor Erice per il suo lavoro carico di significato fondamentale per il cinema contemporaneo: “sono opere che vale la pena sostenere in tempi di grande crisi, anche (soprattutto) artistica.”