(Pubblicato su Blu Agorà Caffè il 29 giugno 2005)
Credo che la canzone sia questa. Tratta dall’album “Paris, Milonga”. Seguendo il testo, ho cominciato a canticchiarla come se l’avessi ascoltata appena ieri e non fossero trascorsi invece anni. Mentre ne ritrovavo le note, ho avvertito un fremito. E se si riferisse a… Che sia un altro segnale, un’altra premonizione? O forse nella mia memoria è rimasta traccia di un antico incontro destinato a ripetersi?
Lo so, lo so che questo non è cipria, è sorriso
E sì, che non è luce, è solo un attimo di gloria
E riguarda me, che sono qui davanti a te sotto la pioggia
Mentre tutto intorno è solamente pioggia e Francia.
Chissà cosa possiamo dirci in fondo a questa luce
Quali parole, luce di pioggia e luce di conquista
Hum… lasciamo fare a questo albergo ormai così vicino,
Così accogliente, dove va a morir d’amore la gente.
Io e te, chissà qualcuno ci avrà pure presentato
E abbiamo usato un taxi più un telefono più una piazza…
Io e te, scaraventati dall’amore in una stanza,
Mentre tutto intorno è pioggia, pioggia, pioggia e Francia…