“Venni per la primavolta a Chicago negli anni Venti e fu per vedere un incontro di pugilato. Eracon Ernest Hemingway (…). Io presi in giro Hemingway sul romanzo che stava perpubblicare ne ridemmo molto divertiti, quindi calzammo i guantoni da boxe ed eglimi ruppe il naso.” Tratto da un racconto di Allen Memorie degli anni Venti scritto nel 1973! Sono 28 anni che il regista cova questastoria, e visto che sforna un film all’anno viene da chiedersi come mai abbiaatteso tanto nel raccontarcela, è il quarantunesimo film di Allen, giratointeramente a Parigi, più che un film è una cartolina, un omaggio alla cittàdella Belle Epoque, delle avanguardiedegli anni ’20, una Parigi assoluta protagonista, insieme ad un americano invacanza con la sua fidanzata, (Rachel McAdams) donna volgare e superficiale, lui (Owen Wilson), scrittore frustrato con unromanzo in canna di cui è poco convinto, rimane folgorato dalla magia di Parigi, inizia a perdersi nel tempo e per le stradedella città, incontrando i suoi miti, Hemingway, i Fitzgerald, Jean Cocteau,Gertrude Stein, Picasso, Man Ray... innamorandosi di una modella (ex amante diModigliani, nonché bellissima Marion Cotillard). Si immerge fino al collo nelromanticismo e nella poesia, ma anche nel mito di un’epoca passata, perché ilpresente che vive appare sempre troppo difficile, a volte spaventoso e inadeguatodel passato che si può solo immaginare e sognare, Allen ne fa una malattia,la sindrome di vivere nel tempo sbagliato, il tema centrale della pellicola, malattia però comune a tutti e atutte le epoche. Il sogno di Allenlascia il cinismo e le nevrosi che più lo caratterizzano per un’ironia geniale,la solita, la caricatura dei personaggi è divertente (i surrealisti Bunuel, Raye Dalì sono uno spasso) e la storia del viaggio del tempo non è il solitoclichè, ma è più un'illusione, il perdersi del protagonista nei propri immaginari in un passato stereotipato e fantastico, accompagnato dalla colonna sonorapiù cara al regista, tra cui Cole Porter.Il risultato è un incipit allaManhattan, totale esplosione di amore e celebrazione verso una città, (certoGershwin e New York sono indiscutibilmente imbattibili) con annessepasseggiate, immancabili, si evolve nella favola alla Rosa purpurea del Cairo (il fascino degli anni Venti, il desideriodi vivere un'altra realtà) con un pizzico di nostalgia alla Radio Days, insommala firma è leggibilissima, emerge l'Allen autore, dopo la delusione dell’ultimapellicola Incontrerai l’uomo dei tuoisogni, ritrova l’ironia, la geniale creatività, omaggiando i luoghi, lestrade di una città, creando surreali e divertenti personaggi, mescolandolialle sue più care figure, come quella dell’intellettualoide, un topos delcinema di Allen, nel complesso non raggiunge i livelli di Annie Hall, certo, maci allieta con una favola spensierata e ironica dal finale riconciliante. Voto 6.5Voto redazione---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Presidente: 6.5 | Apeless: 6.5 | Chiara: 5 | Wax: 7
“Venni per la primavolta a Chicago negli anni Venti e fu per vedere un incontro di pugilato. Eracon Ernest Hemingway (…). Io presi in giro Hemingway sul romanzo che stava perpubblicare ne ridemmo molto divertiti, quindi calzammo i guantoni da boxe ed eglimi ruppe il naso.” Tratto da un racconto di Allen Memorie degli anni Venti scritto nel 1973! Sono 28 anni che il regista cova questastoria, e visto che sforna un film all’anno viene da chiedersi come mai abbiaatteso tanto nel raccontarcela, è il quarantunesimo film di Allen, giratointeramente a Parigi, più che un film è una cartolina, un omaggio alla cittàdella Belle Epoque, delle avanguardiedegli anni ’20, una Parigi assoluta protagonista, insieme ad un americano invacanza con la sua fidanzata, (Rachel McAdams) donna volgare e superficiale, lui (Owen Wilson), scrittore frustrato con unromanzo in canna di cui è poco convinto, rimane folgorato dalla magia di Parigi, inizia a perdersi nel tempo e per le stradedella città, incontrando i suoi miti, Hemingway, i Fitzgerald, Jean Cocteau,Gertrude Stein, Picasso, Man Ray... innamorandosi di una modella (ex amante diModigliani, nonché bellissima Marion Cotillard). Si immerge fino al collo nelromanticismo e nella poesia, ma anche nel mito di un’epoca passata, perché ilpresente che vive appare sempre troppo difficile, a volte spaventoso e inadeguatodel passato che si può solo immaginare e sognare, Allen ne fa una malattia,la sindrome di vivere nel tempo sbagliato, il tema centrale della pellicola, malattia però comune a tutti e atutte le epoche. Il sogno di Allenlascia il cinismo e le nevrosi che più lo caratterizzano per un’ironia geniale,la solita, la caricatura dei personaggi è divertente (i surrealisti Bunuel, Raye Dalì sono uno spasso) e la storia del viaggio del tempo non è il solitoclichè, ma è più un'illusione, il perdersi del protagonista nei propri immaginari in un passato stereotipato e fantastico, accompagnato dalla colonna sonorapiù cara al regista, tra cui Cole Porter.Il risultato è un incipit allaManhattan, totale esplosione di amore e celebrazione verso una città, (certoGershwin e New York sono indiscutibilmente imbattibili) con annessepasseggiate, immancabili, si evolve nella favola alla Rosa purpurea del Cairo (il fascino degli anni Venti, il desideriodi vivere un'altra realtà) con un pizzico di nostalgia alla Radio Days, insommala firma è leggibilissima, emerge l'Allen autore, dopo la delusione dell’ultimapellicola Incontrerai l’uomo dei tuoisogni, ritrova l’ironia, la geniale creatività, omaggiando i luoghi, lestrade di una città, creando surreali e divertenti personaggi, mescolandolialle sue più care figure, come quella dell’intellettualoide, un topos delcinema di Allen, nel complesso non raggiunge i livelli di Annie Hall, certo, maci allieta con una favola spensierata e ironica dal finale riconciliante. Voto 6.5Voto redazione---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Presidente: 6.5 | Apeless: 6.5 | Chiara: 5 | Wax: 7
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Le epoche d'oro dell'arte
Segui la bacheca Riflessioni di Artesplorando su Pinterest. Prima che l'arte diventasse una faccenda individuale che l'artista sbroglia nel suo studio o nei... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Artesplorando
ARTE, CULTURA -
One to chase (One to hold #7) di Tia Louise
“Only flying.” I kiss her one more time. “We fly together.” “One to chase” è il settimo volume della serie erotica di Tia Louise, il cui primo volume One to... Leggere il seguito
Il 28 giugno 2015 da Anncleire
CULTURA, LIBRI -
Recensione romanzo Isole nella corrente di Ernest Hemingway
Mi è capitato di raccontare di aver imparato l’italiano con le canzoni di Francesco Guccini che – sia lode ai fratelli maggiori – risuonavano tra le mura di... Leggere il seguito
Il 27 giugno 2015 da Masedomani
CULTURA -
Twist and shout a Firenze
Venerdì 26 giugno – dalle 20 ‘A Firenze il venerdì sera sembra di essere tornati indietro di 60 anni’. Twist and Shout! A 50’s and 60’s Night: ★ INCANTO SOTTO I... Leggere il seguito
Il 26 giugno 2015 da Wfirenze
CULTURA, EVENTI, VIAGGI -
Sense8 – season 1
Fino a poco tempo fa non avevo mai seguito una serie prodotta da Netflix. Il mio approccio con questa “emittente” via web, è stato con lo stupendo Daredevil di... Leggere il seguito
Il 25 giugno 2015 da Arpio
CULTURA -
Fare Thee Well Grateful Dead: The Last Waltz
Tutto è stato detto, tutto è stato fatto. Oppure no? È sorprendente che negli anni dieci a qualcuno riesca ancora di inventare uno spettacolo inedito. Leggere il seguito
Il 24 giugno 2015 da Zambo
CULTURA, MUSICA