Parigi è una festa mobile, parola di Ernest
Creato il 22 ottobre 2012 da Nicola Nicodemo
La Parigi degli anni '20 è la città di quella maledetta generazione perduta di scrittori e artisti che, dopo aver vissuto la guerra, si ritrovano nel cuore dell'Europa e decidono di cambiare tutto. La loro nuova visione della cultura e della realtà è destinata a influenzare la storia della letteratura e dell'arte del Novecento. E pensare che loro, sì proprio loro, i nostri cari Hemingway, Miller, Fitzgerald, Anderson, non erano che giovani scapestrati che si ritrovavano nei caffé letterari della ville lumière negli anni d'oro a bere whisky e eau de vite, e a scrivere i loro racconti. Racconti che sarebbero diventati pietre miliari nel panorama letterario del Primo Novecento.
Ma la Parigi degli anni '20 era anche la città della moda, del surrealismo e del cabaret. La città che si riscattava dagli orrori della guerra appena terminata e brindava alla gioia e al benessere, all'emancipazione sociale e al desiderio, soprattutto nelle donne, di libertà e indipendenza.
Rivivere attraverso le pagine di Festa Mobile la realtà parigina di quegli anni è un'emozione forte. Un viaggio "dentro" Parigi, nei suoi caffè letterari, sulla terrasse della Cloiserie de Lilas, e nei circoli letterari della suggestiva rive gauche. Nello studio di Gertrude Stein, attraverso i quali passano scrittori come Hemingway e pittori come Picasso, sembra quasi di respirare l'aria di quegli "anni folli", che ciascun appassionato vorrebbe poter rivivere.
È quasi divertente immaginare Ernest Hemingway e Francis Scott Fitzgerald bere un bicchiere di vino e andarsene in macchina da Lione a Parigi, come due vecchi compagni di avventure. Quasi non ci aspetteremmo che quei due scrittori che si chiedevano se mai le loro opere avrebbero avuto successo, sarebbero poi diventati due maestri della letteratura moderna.
La cosa più sorprendente è scoprire le sfumature più peculiari del loro carattere, piccole curiosità che rendono più umani icone che la storia tende a mitizzare. No, in queste pagine li sentiamo vivi, presenze concrete in una città in fermento, forse neppure consapevoli della rivoluzione culturale della quale erano pionieri.
A questo punto, non posso esimermi dal consigliarvi la visione di Midnight in Paris, il fantastico film di Woody Allen, che riscopre la Parigi degli anni '20 e i suoi meravigliosi protagonisti.
Forse anche Hemingway vi avrebbe consigliato di visitare Parigi, perché "[...] se hai avuto la fortuna di vivere a Parigi da giovane, poi dovunque tu vada questa esperienza tiaccompagna fino alla fine della vita, perché Parigi è una festa mobile".
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