Anche il più frettoloso dei passanti non può non accorgersi della grande statua nera alta più di quattro metri, che campeggia in place Michel Debré a st Germain des Prés.
E' lì dal 1985, ed è l'omaggio che lo scultore César Baldaccini, o più semplicemente Cèsar, ha dedicato a Pablo Picasso.
Qui ho trovato le brevi note biografiche che copio pari pari
César Baldaccini nasce il primo gennaio 1921 a Marsiglia da genitori italiani .... si stabilisce definitivamente a Parigi nel 1943 trasferendosi sopra lo studio di Alberto Giacometti, dove incontra Pablo Picasso, Jean Cocteau e Jean Paul Sartre. Nel 1952 comincia a realizzare sculture saldando assieme rottami di ferro...... La sua prima importante mostra personale si tiene a Parigi, al Salon de Mai, nel 1955. Il successo è tale che tutte le opere in mostra vengono vendute in breve tempo e l’artista viene invitato a partecipare alla Biennale di Venezia del 1957. Nel 1960 crea la prima "compressione", ottenuta comprimendo appunto rottami di auto fino a renderli dei pacchi compatti. Più tardi, nello stesso anno, César si unisce al gruppo dei Nouveaux Réalistes di cui fanno parte artisti come Arman, Yves Klein, Martial Raysse, Jean Tinguely (Tinguely, ecco chi mi ricordava!!! ), Pierre Restany e altri. Nel 1965 inizia a lavorare con la plastica, dapprima con stampi in plastica di impronte umane e dal 1966 in poi versando poliuretano espanso, cui lascia il tempo di espandersi e solidificarsi...... Nel 1995 partecipa alla Biennale di Venezia. César muore a Parigi il 6 dicembre 1998.
Per cercare di saperne un po' di più ho spulciato tra le vecchie riviste di architettura e ho ritrovato questo vecchio numero di Domus dell'agosto 1968
L'anno 1960 ha segnato una svolta fondamentale nell'opera del più grande scultore francese contemporaneo: il 1960 è l'anno delle compressioni di César, della sua adesione al Nouveau Réalisme in seguito allo scandalo provocato al Salon de Mai dalla presenza di automobili compresse in tre balle da una tonnellata, battezzate sculture.
Passando da un impianto per il recupero dei rottami di ferro César aveva avuto la rivelazione di questo stadio superiore del metallo. Queste "balle" compresse e calibrate all'uscita dalla pressa le aveva trovate così belle da appropriarsene, da farne sculture sue. La compressione si identificava con la fase finale di un'appropriazione, di una presa di possesso sempre più diretta dell'artista sulla materia.
Nel 1965 César viene infatti invitato a partecipare alla mostra “La main, de Rodin à Picasso”, un’esposizione collettiva per cui realizza la serie del Pouce: riproduzioni del suo pollice fatte in plastica rossa, in metallo argentato e in plastica molle sormontato da un'unghia dura. Da lì in poi, il suo raggio d'azione si amplia con la realizzazione delle impronte dell'indice, poi della mano aperta, del polso, fino a modellare il seno di una ballerina del Crazy Horse.
Un suo pollice formato king-size domina il quartiere della Defense aggiungendo un che di inquietante ad un quartiere che con tutti quei palazzoni di vetro
Leggo che
l’opera di Baldaccini rappresenta un omaggio all’anatomia umana ma potrebbe anche nascondere significati più profondi. Nell’antichità romana il pollice di un altro Cesare era simbolo di potere e un suo movimento poteva decidere se salvare o uccidere un uomo.
e mi viene da pensare che allora Cattelan, con la provocazione del dito in piazza Affari, non si è inventato niente