E’ stato durante uno di questi “braquage”, come vengono chiamate in gergo le rapine a mano armata, che lo scorso 21 settembre ha perso la vita, colpito a morte dal fuoco dei banditi, il conducente di un portavalori a Orly, non lontano dal celebre aeroporto. Il commando aveva assaltato il camion della società di risparmio verso le 6 del mattino, bloccando la strada con un fuoristrada 4X4 a cui i rapinatori hanno poi dato fuoco, per evitare l’arrivo delle forze dell’ordine.
Il cervello dell’organizzazione sarebbe invece un uomo di 44 anni, fermato lo scorso 13 ottobre all’ospedale Erasme di Bruxelles. Munito di una serie di documenti falsificati ad arte, il boss è stato tradito da un identificativo impossibile da manipolare. Ricoverato per delle ferite d’arma da fuoco, l’uomo ha subito un controllo del DNA: lo stesso trovato sul luogo della rapina di Orly. Sulla testa di Serge – questo il nome del capobanda – pendono ora accuse gravissime, tra cui omicidio volontario e rapina a mano armata, appunto.
La polizia ha stimato che i colpi ai portavalori abbiano fruttato alla banda almeno 10 milioni di euro. Un mucchio di soldi di cui, per il momento, si sono perse completamente le tracce. Volatilizzati. Come la famosa valigia piena di soldi del film “Rapina a mano armata” di Stanley Kubrick,
Emanuele Midolo