From Paris With Love
(Francia, 2010)Regia: Pierre MorelCast: John Travolta, Jonathan Rhys Meyers, Kasia Smutniak, Melissa Mars
Ero partito prevenuto, soprattutto dopo un trailer che lasciava presupporre il peggio. E alla fine della visione il mio commento infatti è stato: “Che cazzata, questo film.” Però è una cazzata divertente. Un’oraemezza a ritmo sparato di action movie ridicolo per trama e personaggi, zero contenuti, ma allo stesso tempo puro efficace intrattenimento. Un paradosso?
John Travolta ce la mette tutta per risultare odioso. O forse no. Forse dopo lo spot Telecom con la Hunziker è una cosa che gli riesce con fin troppa facilità. Certo che i tempi di “Pulp Fiction” sembrano davvero lontani. Per lui almeno, visto che Tarantino se la viaggia sempre sulla cresta dell’onda creativa più alta.Dopo essere stato teen-idol pre-high school musical ne “La febbre del sabato sera” e in “Grease”, dopo essersi riciclato nella commedia con “Senti chi parla” e aver trovato con Vincent Vega nel già citato “Pulp Fiction” il ruolo della vita, Travolta sembra ora entrato, in versione platà con pizzetto, nella terza età (cinematografica) della sua carriera. Per le strade di Parigi se la spassa un mondo. Scopa, spara, magna, fa saltare auto per aria con un bazooka, uccide persone, un sacco di persone (decine, prima della fine del film ne avrà fatte fuori circa un centinaio), soprattutto pakistani. Ogni volta che apre bocca tira fuori un vasto campionario di frasi da action-hero. Alcune sono penose, altre sono talmente assurde che fanno davvero ridere. Nel bene o nel male, su di lui si regge l’intero film.
John travolge nei suoi casini la sua spalla Jonathan Rhys Meyers. Povero, se ne sta sperso con in faccia la perenne espressione di chi si sta chiedendo “Ma cosa cazzo ci faccio io qui in mezzo?” mentre Kasia Smutniak, polacca ma italiana per “adozione”, ha la perenne espressione di chi si sta chiedendo “Ma perché cazzo ho sposato Pietro Taricone?”La via francese all’action con lo zampino del solito Luc Besson sembra quindi una copia di quella americana con la erre nemmeno tanto moscia. Un sacco di morti ammazzati, terroristi medio orientali kamikaze dalle psicologie appena abbozzate, battute sceme a go-go, John Travolta che si nutre di “Royale with cheese”. E anche in questo caso, paradossalmente proprio grazie a tutti gli innumerevoli difetti, il gioco funziona.Da Parigi, con amore. Cannibal Kid(voto 6+)