Ma una città come Parigi lascia sempre spazio a nuove scoperte e a percorsi alternativi. E così, questa volta, anche in virtù di una serie di coincidenze, il mio è stato un giro che sarebbe stato particolarmente adatto a una bambino (o bambina) di età compresa tra i 7 e i 12 anni.
Ma - sarà perché ho conservato uno spirito un po' bambinesco - niente mi diverte di più che gli intrattenimenti pensati per i bambini (si veda anche la mia autentica passione per i cartoni animati e i fumetti!), soprattutto se si tratta di intrattenimenti non banali e che stimolano la scoperta e le nuove conoscenze.
Insomma, ne è venuta fuori una piccola guida alternativa a Parigi per chi è bambino e per chi si sente ancora tale!
Prima tappa: la Cité des Science e de l'Industrie a La Villette, attualmente oggetto di grandi lavori di ampliamento di adeguamento per una struttura che - quando è stata inaugurata nel 1986 - rappresentava una primizia assoluta per l'originalità della sua concezione, confermata dalla fortuna che avrebbe avuto in seguito.
All'interno di questo spazio espositivo si trova anche l'area del Planetarium dove sotto una cupola si assiste a brevi documentari divulgativi sull'universo, il sole, le stelle. All'esterno troneggia la cosiddetta Géode, un enorme globo con la superficie a specchio al cui interno si proiettano filmati 3D e si fanno altre attività immersive. In questo periodo nello spazio esterno c'è anche un vero sottomarino che è possibile visitare per scoprirne tutti i segreti.
La cosa più bella e divertente della Cité des sciences è che tutte le mostre sono pensate in maniera interattiva, non solo per quanto è consentito dai computer e dalle nuove tecnologie, ma anche in un significato più primitivo, ossia per la possibilità che esse offrono di toccare oggetti, di mettersi alla prova, di giocare in maniera intelligente ed istruttiva.
Il divertimento e il coinvolgimento sono continui e assicurati. Il tutto in mezzo a bambini divertiti e urlanti, altri curiosi e concentrati, adulti con gli occhi illuminati, altri conquistati anche loro da tutto questo.
Lunedì, molti musei ed anche molti negozi sono chiusi. E dunque, quale idea migliore se non andare al giardino botanico di Parigi, il jardin des plantes?
Nella grande serra a vetri le pianti tropicali, protette all'interno di un artificiale clima caldo e umido.
Qua e là saltellano bambini con le loro macchine fotografiche al collo e la mano in quella di nonni e genitori. La concentrazione di bambini aumenta verso la fine del lungo viale del giardino botanico, e capiamo presto il perché.
Quattro piani illustrano nell'ordine animali ed esseri viventi che popolano i mari e gli oceani, animali che popolano le terre emerse nei loro diversi ambienti naturali, l'uomo e il suo rapporto con la flora e la fauna nel corso dei secoli, infine una storia dell'evoluzione.
E anche qui un contorno di bambini entusiasti che si muovono tra custodi del museo sorridenti e rilassati.
Sì, perché pur trattandosi di una mostra serissima, con tanto di stampe e disegni antichi che ricostruiscono le attività nel tempo svoltesi sulla Senna, c'è anche una interessante componente ludica lì dove si illustrano con foto e video d'epoca le attività sportive e ricreative che avevano protagonista il fiume parigino. C'è dunque un piacere quasi infantile nel guardare questi video un po' accelerati (che sembrano quelli dei film muti degli anni Venti) e queste foto che raccontano di un tempo vicino (anni '50 e '60) e che pure sembra lontano, che mostrano facce che potrebbero essere quelle dei nostri genitori in un tempo che aveva un ritmo e uno spirito oramai perduti.