I dati emersi da una ricerca promossa dal Corecom della Lombardia e presentati oggi nel corso del convegno “ ” cui ha preso parte anche la Vicepresidente del Consiglio Regionale Sara Valmaggi. La donna e l’universo femminile sono sempre tenuti in poca considerazione in tv e nei telegiornali. Alla fine, a predominare, infatti, è sempre il soggetto maschile.
Parità di genere assente dai Tg e in Tv: la rappresentazione femminile vale il 15,2%
Parità di genere assente dai Tg e in Tv: la rappresentazione femminile vale il 15,2%. A fotografare uno spaccato dei media poco incline al rispetto della parità di genere è il Corecom della Lombardia, che oggi ha accesso i riflettori su questa disparità nel corso del convegno “La comunicazione di genere contro stereotipi e ogni forma di violenza” svoltosi nella Sala Gonfalone di Palazzo Pirelli e nel corso del quale è stata presentata una ricerca volta ad indagare in modo “quantitativo” e non “qualitativo” la rappresentazione femminile nell’emittenza lombarda. “La ricerca -ha detto la Vicepresidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi – ci dice che in questi ultimi dieci anni lo spazio della donna nei telegiornali e nella comunicazione audiovisiva più in generale non è mutato. È un dato che dovrebbe imporci l’obbligo morale a sostenere, prima di ogni altra cosa, politiche e azioni che abbiano come sfondo la parità e il riconoscimento delle differenze di genere.”
Lo studio si basa sui dati elaborati da “Geca Italia” relativamente a una settimana di programmazione, 24 ore su 24, nel corso del settembre 2014, su un campione molto significativo di emittenti private lombarde, alcune delle quali raggiungono audience non molto dissimili da quelle di copertura nazionale. Complessivamente sono state analizzate più di 200 ore di trasmissioni che complessivamente restituiscono un risultato molto netto: la rappresentazione femminile incide per il 15,2%. Di dati “molto significativi” parla anche la Presidente di Corecom Lombardia Federica Zanella. “Ritengo che le rilevazioni sia regionali che nazionali – ha poi aggiunto – più che essere interpretate come una “discriminazione” perpetrata per parte dei media rispecchino piuttosto “iconograficamente” quella che è la rappresentanza femminile in ambiti socialmente sensibili come quelli politici e istituzionali, ma anche nei ruoli apicali delle grandi aziende italiane cosi come nelle realtà associative. La società sta indubitabilmente evolvendo in questo senso, ma molto rimane ancora da fare e ritengo che momenti di dibattito costruttivo come quelli odierni, siano fondamentali sotto questo profilo».
Il convegno ha visto confrontarsi tra i relatori anche il Commissario Agcom Antonio Martusciello, il Direttore della Direzione Documentazione e Analisi Istituzionale Mediaset e Vice Presidente del Comitato Media e Minori Maria Eleonora Lucchin, Graziella Rivitti Componente del Comitato Unico di Garanzia del Ministero dello Sviluppo Economico, il Segretario Generale dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) Vincenzo Guggino, la Vice Presidente del Comitato di controllo del medesimo istituto Elisabetta Mina, la Responsabile delle Politiche Culturali del CENSIS Elisa Manna, Stefano Golfari giornalista e conduttore di Tele Lombardia e Simona Arrigoni giornalista e conduttrice di Italia7Gold.