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Parla il ministro della giustizia iraniano:”l’occidente sara’ sempre il nostro nemico”

Creato il 23 ottobre 2013 da Nopasdaran @No_Pasdaran

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Il Ministro della Giustizia iraniano, ve lo abbiamo già detto, è un criminale assassino. Il suo nome, difficile da pronunciare, è Mostafa Pourmohammadi ed è noto al popolo iraniano perchè – sin dall’inizio della sua carriera – si è reso protagonista delle peggiori violazioni dei diritti umani. Nato a Qom nel 1960, Mostafa Pourmohammad è stato da sempre un uomo chiave nella macchina della repressione dell’Iran: da giudice delle Corti rivoluzionarie di Bandar Abbas, Kermanshah e Mashhad , tra il 1979 e il 1986, ha emesso numerose condanne a morte di oppositori politici, mentre da vice Ministro dell’Intelligence (carica ottenuta nel 1986), è stato implicato direttamente nel cosiddetto “Massacro delle Prigioni“ avvenuto nel 1988, una serie di brutali torture contro i prigionieri politici avvenuta nelle carceri iraniane. Per essere più precisi, Mostafa Pourmohammadi fu uno dei quattro giudici della Commissione speciale – anche nota come la “commissione della morte” – che si occupava di interrogare i prigionieri ed emettere le condanne a morte. Una specie di Giulio Cesare contemporaneo che, con il suo pollice macchiato di sangue, decideva della vita di centinaia di esseri umani…

Non soltanto la nomina di Pourmohammadi è la riprova che in Iran, dopo l’elezione di Rohani, non è cambiato praticamente niente ma, le recenti dichiarazioni del Ministro della Giustizia sul nuovo corso iraniano, dimostrano che Teheran ha un atteggiamento assolutamente non serio verso i negoziati. Parlando a proposito degli Stati Uniti e dei negoziati di Ginevra, infatti, PourMohammadi ha detto che lo slogan “Morte all’America” – pur non essendo  una necessità dell’Iran – caratterizza la politica anti-arroganza della Repubblica Islamica (ovvero la politica anti-Occidentale, NdA). Per quanto concerne il negoziato, PourMohammadi ha evidenziato che Teheran, se lo riterrà opportuno, saprà trovare un accordo con il nemico. L’accordo, però, dovrà essere basato sugli interessi dell’Iran e il Paese non dovrà mai dimenticare che la controparte è e rimarrà sempre il nemico.

Insomma, per dirla in poche parole, il Ministro della Giustizia iraniano rivela quelli che sono i reali fini della Repubblica Islamica: raggiungere un accordo di breve periodo con l’Occidente, con il solo scopo di cancellare le sanzioni e dare respiro all’economica iraniana. Di base, però, la Repubblica Islamica non ha alcuna intenzione di firmare con il resto del mondo un impegno di lungo perido, fondato su aperture e cambiamenti reali. Chi crede che gli Ayatollah e i Pasdaran accetteranno un compromesso del genere, purtroppo, è solo un illuso.


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