L’occasione è la conferenza di presentazione di Jianyu di Chao-Bin.
Sono rimasto shockato e poi ho pensato che scherzasse”. È stata questa la reazione di John Woo quando Marco Müller, direttore della 67. Mostra del Cinema di Venezia, lo ha chiamato per comunicargli la decisione di assegnare a lui il Leone d’oro alla carriera. Ad annunciarlo è lo stesso regista di Face/off in occasione della conferenza stampa di presentazione di Jianyu – Reign of assassins, film di Chao-Bin Su a cui Woo ha collaborato in qualità di montatore e supervisore.
Woo, 64 anni compiuti a maggio, parla anche della sua decisione di tornare a dirigere in Cina dopo ben 16 anni di lavoro negli Stati Uniti: “A Hollywood ho imparato molto. Ho fatto tante esperienze positive ed è il momento di portare in Asia ciò che ho imparato”. A questo proposito racconta di un incontro, avvenuto ormai cinque anni fa, con un giovane regista cinese: “Quell’incontro mi fece rendere conto del fatto che i cineasti emergenti conoscono moltissime cose sul cinema occidentale. Tutti i giovani registi vogliono fare esperienze nuove e lavorare a pellicole sullo stile di Hollywood. È giusto cominciare a lavorare su progetti che permettano loro di sperimentare questo modo di fare film”.
Del resto – come egli stesso ammette – non è neanche tanto difficile ricreare le condizioni per poter lavorare bene (“Si trovano tecnici bravi come quelli di Hollywood anche in Corea”). Inoltre – continua il regista – in Asia “Abbiamo tante storie bellissime [...] che vale la pena raccontare. In genere le persone [occidentali] non sanno molto della nostra storia. Conoscono soltanto i film di kung-fu, ma quella in realtà è solo una piccolissimaparte della nostra tradizione”.
Un ponte tra le due culture
W oo si è poi detto emozionato a ricevere un premio così prestigioso: “Mi sento onorato [...] Vorrei ringraziare il signor Müller. Da lui ho ricevuto un’amicizia molto leale, e con questo premio mi ha permesso di indirizzare la mia vita verso un nuovo capitolo. [...] Sento di essere in un sogno, quasi un miracolo. È semplicemente un grandissimo onore”.
Le sue idee sul futuro sembrano essere già molto chiare. Sono tre i progetti in cantiere: un film di tipo combattimento; il remake di un film di un regista koreano; un film di kappa e spada tratto da un classico francese, che sia culturale e nello stesso tempo filosofico. Ancora più chiaro è il consiglio che lui, in procinto di ricevere un premio alla carriera, si sente di dare a chi si affaccia oggi al mondo della regia: “Non rinunciate ai vostri sogni. Come mi disse mia madre quando capì che il mio sogno era produrre film: andate avanti e fatelo!”
(Fonte MYmovies.it immagini di Claudiogphoto)
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