Un anno fa, a quest'ora mi domandavo se facevo bene a continuare a scriverlo, questo blog.
Se la mia essenza, la mia voglia di condividere, di raccontare, il mio essere storyteller, fosse davvero così essenziale, facesse davvero la differenza, per lo meno nella mia vita.
Ero davanti a questa domanda non per mera esaltazione di un ego forse troppo timido, così timido che, devo confessarlo, non rileggo mai i miei post, nè guardo i video più di una volta perchè altrimenti assumerei un colore rosso peperone in viso e forse taglierei la metà di quanto detto tra queste righe.
Quindi, senza perdere il filo: mi trastullavo in questo dilemma perchè un vecchio drago annoiato borbottava cattiverie senza senso, solo per seminare inutili battaglie di odio, e ha fatto vacillare questa principessa tatuata, infliggendole un grande dolore che per fortuna, poi, è stato curato e come una meravigliosa cicatrice, brilla adesso sulla sottoscritta, non come menomazione, ma come potrebbero essere dei diamanti su una pelle lattea, in una giornata di neve.
Chi fa del male gratuito, forse alla fine ti regala una consapevolezza di una forza che mai pensavi di avere: e per la legge di compensazione, il dopo, è un miracolo, in ogni attimo, in ogni secondo che si compie.
Aggiungiamoci anche il mio ruolo "istituzionale": responsabile comunicazione per un'azienda che si muove in un ambiente dove sfilare coltelli dietro la schiena è duopo quotidianamente e qualsiasi cosa detta viene costantemente usata contro di te, ogni appiglio è buono per puntare il dito e mostrare i sentimenti è considerato fottutamente naive.
Eppure quello che mi fa continuare a scrivere, a condividere con magia di entusiasmo è proprio l'energia di voi che seguite le avventure di Gipsy e mi avete accolto, amato e protetto tramite i vostri commenti, le vostre dimostrazioni d'affetto.
Perchè è per l'amore che siamo tutti qui, sempre e alla fine, che poi è l'inizio, di tutto.
Mai avrei creduto che questo blog, le mie parole, generassero una comunità di #family come backstage, pronta a dimostrazioni di solidarietà quanto mai reali e solide.
E oggi voglio parlare di A..lessandra: lei è stata una delle mie prime commentatrici, forse la prima "Otta's girl".
Mi ha scritto, abbiamo cominciato a mandarci email e whatzup, supportandoci nel quotidiano e diventando amiche di penna, anzi dovrei dire di tastiera.
Ho gioito quando mi ha raccontato che il suo sogno di eternità stava concretizzandosi: il matrimonio con l'uomo che amava, e voleva me accanto, in questo giorno, a partecipare di questa gioia.
Quindi eccomi: con il mio trolley pieno di chiffon, macramè, costumi e emozione.
Abbracciare nel giorno più importante della sua vita una ragazza che nell'ultimo anno, da lontano, ha dato un senso a ogni mio post, e quindi al mio, di quotidiano.
Un aereo e mi trovo a Bari, tra le sue amiche, nella sua casa, tra le sue cose.
Un aperitivo, subito, per rompere il ghiaccio e 2 spritz a testa.
Una cena perfetta subito dopo, a base di linguine ai frutti di mare, su un balcone dove il tetto era il cielo rosa di questa meravigliosa terra.
Candele, sorrisi, mojito, emozioni impalpabili e scusate se mi ripeto nello scrivere emozioni, ma tutto questo - questi giorni appena trascorsi - è esattamente la summa e il significato di questa parola.
E poi il matrimonio: l'entrata in chiesa, gli sguardi pieni di felicità, gioia, un amore palpabile tutto intorno.
Una grande festa per celebrare rapporti sacri che andavano scontornandosi tra amiche di sempre e la creazione di una nuova famiglia, scudo invincibile contro le difficoltà della vita.
I giorni a seguire sono stati capelli sciolti, piedi scalzi, tuffi in mare, ottimo cibo, risate e persone sincere e serene della loro felicità che sanno accogliere, che sanno dare senza riserve.
Sono stata a Bari, poi a Polignano in un hotel che è una bomboniera, pieno di bianco e di tende in lino, ho mangiato frise, bevuto mojiti in spiaggia, canzoni cantante con finestrini aperti, un caldo che ti avvolge, e soprattutto ripulito gli occhi negli occhi belli di Alessandra e della sua incredibile e incantevole tribù di affetti che la circondano.
Poi: parliamo della Puglia, di questa incredibile terra che è stata fatta trovare a noi italiani.
Il calore con cui si viene accolti, la meraviglia delle architetture, il buon cibo che ovunque vai, trovi, panorami che rubano il fiato e questo vento che fa scivolare pensieri e parole trasformando ogni preoccupazione in vago ricordo e così, ogni cosa è illuminata.
La vita è semplice e nella sua semplicità troviamo la sua gioia: dovremmo ricordarcene più spesso.
Parliamo di ragazze bellissime e ragazzi bellissimi, anime belle, pulite, sincere che conosci e vorresti portarti via, non lasciare più, avere sempre con te: Alessandra, Rachele, Fabio, Mauro, Michele, Ludovica, Iole, Adriana e le persone magiche di questi giorni.
Parliamo di una piccola Chiesa decorata con ulivi, di una masseria dove sembrava di essere in un video dei Lumineers e ogni dettaglio rifletteva la bellezza della sposa, l'amore e la cura che mette in ogni dettaglio sono l'espressione più alta del suo essere così: perfettamente e magicamente se stessa, in ogni istante.
Parliamo della consegna di una ragazza meravigliosa, una bambina che correva con il suo papà, mano nella mano, fino poco fa, e che adesso questo papà ha consegnato all'uomo della sua vita, tutti emozionati e tutti uniti nel forte amore che ogni poro della loro pelle e ogni centimetro del loro cuore esalava ed esala.
Ho conosciuto Rachele, migliore amica della sposa e una di quelle anime belle che tolgono il fiato e nel suo amore per Alessandra ho avuto la conferma - se mai ne avessi ancora bisogno - di quanto importanti sono le sorelle che scegliamo di avere al nostro fianco: i ricordi galoppano e accarezzo le mie, di sisters, senza le quali nulla avrebbe realmente senso e con le quali affronto ogni giorno: MissTronville, Valentina, Sara, Martina, Alina, Lauretta, Simona, Caterina, Camilla -> vedi alla voce #family.
Parto e torno a casa.
E parto con la consapevolezza di essere così: fottutamente naive, con capelli che con il mare diventano alghe, una protezione 30 al viso che quest'anno stranamente scherma ogni raggio, il dubbio di essere diventata celiaca, la dipendenza al burrocacao, le mie bizzarre e rinnovate teorie sull'Amore e lentiggini sparse e diffuse.
Alessandra grazie per avermi accolta, tra le tue braccia e avermi fatto sentire a casa.
Attimi emozionanti, che tolgono il fiato per restituirtelo in sorrisi.
Quindi ecco: ecco il senso profondo del mio scrivere, del mio raccontare storie, del mio condividere. Si dice che sentire la mancanza di qualcuno è quando vivi attimi così unici e ti rendi conto che vorresti solo avere quella determinata persona accanto per renderlo ancora più incredibile: e io vorrei circondarmi di tutte voi anime belle e raccontarmi nel blog è rendervi accanto a me in ogni istante.
"Circondati solo di cose belle.
Di abbracci che fanno respirare.
Di persone che insegnano.
Di anime affini a te.
Circondati e fatti abbracciare."
Così recita il salvascherrmo del mio iphone, così mi ero augurata per il mio compleanno.
Siamo sulla buona strada, ottima direi. Anzi sono quasi convinta di aver imbroccato la giusta direzione, questa volta: fuori tutto quanto il male ed ogni passo tre gradini, come canta una bella canzone.
Forse questo è il prodromo di un'estate che vorrei potesse non finire mai.