Parlami delle influenze calviniane in Lipesquisquit

Una prof di italiano mi ha scritto una mail dove mi chiedeva in prestito un paio di post, per usarli a scuola come esempi da dare ai suoi studenti che devono imparare a scrivere un saggio breve. Ciò vuol dire, senza falsa modestia, che questo blog ha raggiunto quasi tutti i risultati che mi ero prefissato, mi manca solo di sostituire la lettura dal Vangelo durante la messa, con i fedeli che si segnano le croci addosso pensando a me; a quel punto potrò ritirarmi nella mia tenuta in campagna.E ora, lasciando che l’educazione, la cortesia e la bontà si impossessino di me, intendo rivolgere un affettuoso pensiero a quei giovini di cui sopra, che magari sono passati o passeranno da questo blog ad omaggiarmi con la loro fresca e gioiosa presenza. Ragazzi, potete credermi, la discussione della tesi di laurea è una passeggiata, una roba ridicola, ve l’assicuro. E’ l’esame di maturità che fa veramente paura.A distanza di anni, se ci ripenso mi sento male esattamente come allora, mi ranicchio in un angolo della stanza e non riesco a smettere di piangere se non prendo subito un frullato di psicofarmaci. Scordatevi pure Venditti e le bombe delle sei che non fanno male, la notte prima degli esami io l’ho trascorsa al pronto soccorso in un bagno di sangue dal naso, la troppa tensione mi aveva mandato la pressione alle stelle, non c’era verso di fermarlo; alla fine gli infermieri hanno dovuto chiamare un idraulico.
La mattina dopo ero pallido, barcollavo, sentivo freddo e ci vedevo doppio: è così che ti riduce la maturità. Sono riuscito a fare un saggio breve da 13/15 solo perché sono un genio e ho un fisico eccezionale. Voi non sarete così fortunati, soccomberete prima, o al massimo durante.Potete anche non credermi, se preferite; potete fuggire o pensare ad altro, ma alla fine di tutto vi aspetta comunque un interrogazione su tutte le materie davanti a tutti i professori, il cui voto regolerà la vostra vita.Insomma, non avrete pensato sul serio di farcela, vero?