Parlando con Lella Costa ad Albinea.

Da Gattolona1964

Venerdì pomeriggio sono andata a vedere e ad ascoltare per la prima volta Lella Costa, nella nostra biblioteca di Albinea. Era intervistata da Andrea Casoli, ha parlato dei suoi spettacoli teatrali e del suo ultimo libro “Con una specie di sorriso”,(Piemme Ed) incentrato sull’ironia che ognuno di noi dovrebbe mettere nella vita anche nelle situazioni più drammatiche. Partendo dal titolo, che riprende una citazione di De André, il libro è intriso di richiami ad altri autori, poeti e artisti, un mix di leggerezza e contenuto, dicono. L’idea di questo libro, come la stessa Costa ha precisato in un’ intervista, nasce da una “Lezione sull’ironia” che Oscar Farinetti aveva invitato la Costa a tenere. Lella Costa ha raccontato che si reca spesso nelle scuole, a parlare agli alunni di quotidianità, di teatro, di ciò che scrive e delle sue tre figlie femmine, tenendo lezioni su come la vita dovrebbe svolgersi, insegnando loro ad usare sempre  un pizzico di ironia e leggerezza. Da qui a tradurre queste lezioni di vita in un libro il passo è stato breve e il libro può essere a ragione considerato un condensato di ironia, una affermazione della superiorità dell’essere umano su quello che gli capita. Ha spiegato che essere ironici e fare dell’ironia non è però la stessa cosa e ha accettato le numerose domande che il pubblico le ha posto. La sala civica era piena di gente, soprattutto donne, pochi uomini e non giovanissimi, ho constatato che l’età media dei partecipanti era abbastanza alta. Ho visto e riconosciuto parecchi insegnanti in pensione e la Costa ha messo l’accento quasi sempre sulle donne, sulle quote rosa, sui ruoli ancora mediocri a suo dire, che la donna svolge all’interno della società odierna. Le ho anche rivolto una domanda sulla questione delle guerre di rivalità e di invidie che noi donne regolarmente ci facciamo, con spavalderia e faccia da schiaffi. Se pensiamo che le critiche più feroci alle nostre rughette, alla nostra cellulite, al nostro compagno se magari è giovane ed aitante arrivano proprio da altre donne è una faccenda terrificante. Anche un signore non più giovane le ha chiesto che cosa pensa delle donne in carriere e perchè, una volta raggiunto il gradino più altro diventano delle emerite”stronze”, anche con i subalterni colleghi uomini. Usando questo aggettivo qualificativo ben delineato non faccio altro che riportare la testuale parola dell’uomo calvo e con i capelli bianchi, con il quale concordo pienamente. Le mie ex dirigenti donne, erano delle vere cerbere, cattive ed invidiose perchè la sottoscritta non solo era molto carina, ma aveva pure un cervello funzionante. Avere una donna come capo, darle il comando e la poltrona, a volte si può rivelare una delle cose peggiori che l’umanità possa aspettarsi. Bene che vada è stronza a prescindere, se poi non ha compagnia maschile aiuto e apriti o cielo! Se ti va male soffre anche di quella malattia chiamata “cessite acuta” altamente contagiosa. E con questa frase spero di non esseremi inimicata tutte le follower donne, non intendo buttarsi addosso della pece ma vi assicuro che il mobbing subito dalle mie ex superiori donne è stato subdolo e dannoso per la mia psiche. La Costa si è barcamenata in una risposta a favore naturalmente delle femmine e se devo essere sincera mi ha stancato e non mi ha entusiasmato molto. Forse perché parla molto in fretta (ed è andata adagio a detta di chi la conosceva..)o forse perché è una donna arrivata di sessantuno anni, che non deve più dimostrare nulla a nessuno. Non mi ha comunicato emozioni particolari o suscitato particolare interesse, tant’è che non comprerò nemmeno il libro. Però come tutte le esperienze nuove ho voluto farla, sono andata volentieri a conoscerla. Vi chiedo se qualcuno di voi la conosce sotto altri punti di vista o se l’avete vista recitare per conoscere altri nuovi punti di vista.



Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :