Tutte le anomalie della nomina a Sovrintendente del Teatro
Lirico cagliaritano di Marcella Crivellenti. Messe nero su bianco nella nota spedita al Ministero dei Beni culturali dai consiglieri Gualtiero Cualbu, Maurizio Porcelli e Giovanni Follesa. Un documento durissimo che ripercorre tutta la vicenda, mettendo a fuoco i punti più controversi.
Cinque versioni. In primis vengono contestati i verbali del 1 ottobre, proposto ai consiglieri in ben 5 differenti versioni, “che non rispondevano a quanto detto e verbalizzato nella riunione stessa e le modifiche apportate nelle diverse versioni hanno generato dubbi e perplessità sui suddetti Consiglieri, sino alla versione che il Presidente il 31 ottobre 2012 ha inviato al Ministero, “versione mai approvata e sottoscritta dai 4 consiglieri su citati”. Il 15 ottobre i ribelli chiedono da subito l’annullamento del verbale del 1 ottobre e di riprendere la procedura indicata dalla manifestazione di interesse. Ma il Presidente non ci sta, così i consiglieri ricevono 5 differenti versioni del verbale e abbandonato la seduta. Il 31 ottobre Zedda manda una relazione al Ministero che contiene punti, secondo i “ribelli” “non rispondenti al vero”, ad esempio che erano stati esaminati i curricula. Mentre, si legge nella lettera, l’apertura dei curricula è avvenuta solo il 26 settembre da parte di Cualbu, alla presenza del segretario Gianni Lai. Zedda il 21 settembre aveva dato da 10 giorni di tempo esaminarli, ma Cualbu confermerà, che, oltre a lui, solo Porcelli al 1 ottobre aveva visto i curricula. Viene contestato anche “siano state valutate le richieste pervenute e che nessuno dei consiglieri abbia presentato alcuna proposta alternativa per tale incarico”, perché, ribattono i 3 del cda , nei fatti le richieste non sono state assolutamente valutate, né ai consiglieri si è consentito di presentare proposte alternative.
Il cv della Crivellenti. Dubbi anche sul curriculum della Crivellenti “consegnatoci da parte del Sindaco in sede di riunione del 1 ottobre, come ormai ben noto non firmato, non protocollato e non corredato da alcuna domanda a ruolo di sovrintendente, si è potuto esaminare in modo dettagliato solo dopo la riunione dl 1 ottobre”.
La manifestazione di interesse. Secdono alcuni parei legali raccolti dai consiglieri del Cda è emerso che il consiglio “aveva e ha una sola legittima possibilità: quella di concludere l’iter della nomina partendo dalla selezione pubblica fatta, scelta che è stata sollecitata, questo perché una volta che il CDA ha scelto la strada della manifestazione di interesse pubblica si è automaticamente vincolato”. Non solo, “per scegliere un candidato diverso da quelli che hanno regolarmente partecipato alla manifestazione, avrebbe dovuto esaminare in apposito Cda l’esame di tutti detti curricula e verbalizzare motivatamente che ….. prosegue su
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