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Parlare ai bambini.

Da Wising
Lunedì avremo il primo colloquio all'asilo.
Pur con fervida immaginazione non riesco a figurarmi il contenuto dell'incontro.
Mi diranno forse che è intelligente, ma non si applica? O che potrebbe fare di più o che è bravissimo, oppure una peste? Mah.Sentiremo.
La storia di Cigolinoe l'asilo è strana.
Ogni mattina mi dice: "Mamma l'asilo non mi piace" poi arriviamo là e si illumina di gioia, ha fretta di entrare in classe e quasi non mi saluta.
Aspetto trepidante il giorno in cui mi racconterà davvero qualcosa.
Non è questione di parole: le sue le capisco tutte, e quando non le capisco lui, gentilmente, mi fa il rumore corrispondente. Metti che mi sia sfuggita la frase, detta a modo suo, Mamma ho fatto un ruttino, che lui paziente mi ripete Mamma ed emana un sonoro Bbuuurp per farmi capire meglio.
Insomma, ci intendiamo.
Siamo però ancora lontani dal raccontare.
Tipo ieri sera l'ho ritrovato con un gran bernoccolo in fronte e gli ho chiesto come se lo fosse fatto.
Mi ha guardata serio e ha spiegato:
"Asilo, sedia, AHIAHIAHIAHAI, ghiacchio"
"Ti sei fatto molto male?" e mi ha risposto mettendosi la faccia tra le mani, facendo finta di piangere disperato.
Noi facciamo conversazioni figurate e onomatopeiche.
Alla fine, probabilmente, quella che avrà nuove capacità espressive sarò io, sto imparando moltissimo.
Intanto lo aspetto. Adesso, come tutti i bambini in età prescolare, sta nel suo mondo immaginifico, nella sua logica favolistica, nella grammatica della fantasia. Dove è giusto che stia, peraltro.
I bambini piccoli non hanno bisogno di nozioni e neppure di spiegazioni logiche: dire che Ironman non esiste non porta a niente di buono, così come cercare di intavolare una conversazione che abbia un filo logico.
Il modo migliore per parlare con i bambini under 6 è raccontare fiabe, è catapultarci anche noi nel loro mondo. Che poi male non ci fa, no?
Il modo migliore di insegnare è lasciarli fare, osservare, chiedere a loro come si fa (a infilare le scarpe, ad aggiustare un gioco, a metter i pantaloni ecc.), intervenendo solo se rischiano di farsi male o di farne ad altri.
Tipo insegnare che non si lanciano gli anelli nell'occhio di mamma va insegnato, mentre se le scarpe le mette al contrario fa niente ;)
Narrano le esperienze altrui e anche i libri di pedagogia che a un certo punto saranno loro stessi a cominciare a ragionare in modo logico e a esporci le nuove scoperte, a raccontare.
Fino a quel momento è nel loro mondo che devono crescere, ben protetti e incoraggiati.
Fa bene anche a mamma e papà: le risate e la tenerezza di un piccolo supereroe che si aggira per casa, fingendosi Hulk di un metro o Nemo nella vasca da bagno sono momenti meravigliosi.
Poi crescerà, avrà filtri, pudori e piccoli pregiudizi.
Buon fine settimana :)

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