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Parlare di mobbing per la RAI non è opportuno.

Da Suddegenere

“Il coraggio di una donna. E il coraggio che ha avuto nello scrivere la sua storia. Parlare di mobbing per la RAI non è opportuno.E’ Caterina Ferraro Pelle, ”una donna che non si arrende”, autrice e protagonista di ‘‘Mobbing”, pubblicato nella collana Diario Minimo della casa editrice Memori. Pagina dopo pagina, Caterina Ferraro Pelle mette nero su bianco la cronaca della vicenda che vissuto sulla sua pelle, descrivendo i dettagli tecnici e i risvolti psicologici di questa nuova forma di violenza sociale dalla quale nessuno e’ immune.La protagonista della vicenda e’ una dirigente che, improvvisamente, e apparentemente per futili motivi, diventa bersaglio dei vertici della struttura nella quale lavora. E’ una cronaca carica di emozioni, intensa, che narra dei continui trasferimenti, delle vessazioni, dell’isolamento e delle aggressioni subite in un ampio e incredibile lasso di tempo, un incubo che non sembra finire mai. Ma il racconto e’ anche la storia umana di una donna decisa a reagire e a rispondere colpo su colpo: dal punto di vista psicologico e spirituale, ma anche concretamente, disponendosi ad affrontare , e alla fine a vincerle, le faticose battaglie che la vedranno combattere in tribunale, ottenendo anche il reintegro del posto di lavoro.Alle parti autenticamente drammatiche del racconto si alternano brani nei quali l’autrice analizza il fenomeno sempre piu’ diffuso del mobbing, fornendo suggerimenti pratici per affrontare coraggiosamente e con decisione la situazione. Da questa angolazione il lavoro della Ferraro Pelle si puo’ definire una sorta di ‘guida di autodifesa’. Il racconto, infatti, si alterna a capitoli di analisi del fenomeno. L’autrice, prendendo spunto da concetti elementari, li approfondisce in uno studio circostanziato, con uno stile letterario completamente diverso da quello che caratterizza le pagine di diario. L’accostamento di narrativa e saggistica rappresenta una novita’ assoluta nel panorama letterario sull’argomento.“(fonte).

Parlare di mobbing per la RAI non è opportuno.
Il 18 settembre, in una sua nota, Massimo Ghinolfi scrive:

“”Giorni fa mi contatta Rai 2 per chiedere il telefono dell’autrice Caterina Ferraro Pelle.
Vogliono organizzare, dicono, in un importante contenitore di Rai2 del pomeriggio, una trasmissione dedicata al mobbing. Invitano l’autrice e la psichiatra del centro antimobbing (ora chiuso).
Comprano anche i biglietti aereo per le invitate, perché la trasmissione sarà a Milano.
Bene, mi dico, finalmente si parla di mobbing, un fenomeno molto diffuso, spesso sotterraneo, che, guarda caso, colpisce nella maggioranza delle volte le donne e, guarda caso, in quella fascia di età nella quale perdono l’avvenenza.
Ma…
Arriva la solita telefonata dalla Rai2. “Scusateci, avevamo preparato tutto per la trasmissione, ma… ordini dall’alto… è meglio non parlare di certe cose… scusateci”.
Ma sì, non ne parliamo.
Perché sempre allegri bisogna stare, che il nostro piangere fa male al re.
Meglio tette e culi.
Meglio voltare la testa dall’altra parte.
Io, invece, vorrei che se ne parlasse e chiedo, chi può, diffonda.”"

Nel frattempo Caterina, che è nata a Catanzaro ma vive da lunghi anni a Roma, ad oggi non ha incarichi da esattamente 679 giorni, ci tiene a ricordarlo alle amiche e agli amici. Nonostante abbia intentato una causa e nonostante l’abbia vinta pare non sia cambiato proprio nulla. Li conta ad uno ad uno i giorni e noi assieme a lei perchè, a differenza della nostra televisione pubblica, la testa dall’altra parte non la voltiamo.


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COMMENTI (1)

Da Antonio
Inviato il 28 settembre a 02:11
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