Il tuo cielo è vuoto, novella“cantatrice calva”,
anche nelle notti di approssimativa passione.
Il tuo provinciale immaginario ora è
muto e ti arreca solo turbamento
che stenta a svanire mentre insonne
ti rigiri sudaticcia tra le coltri stropicciate .
Perché le dinamiche sagome di El Greco, che tu
un tempo amavi tanto, non svettano più verso l’alto
ma s’incurvano a cercare il “basso”.
Irrequietezza ed echi d’armonica lontana
giungono nel mentre inattesi
a disegnare novelli scenari di vita
che squarciano la tela.
E l'alba s'approssima routinaria.
di Marianna Micheluzzi