Roberto Soldatini
Sembra quasi il segno del destino, la musica, le parole, il mare… è una sfida a fare qualcosa di diverso in cui si uniscono i tre elementi.Così si spiega come Roberto sia riuscito a conciliare le sue due grandi passioni – la musica e il mare – andando a vivere sulla sua barca a vela. Nel suo libro di prossima pubblicazione Diario di bordo, di mare, di musica, di vita di uno che ha mollato tutto (o quasi) racconta della sua scelta, della sua esperienza di navigatore solitario e della sua carriera musicale. Da qualche tempo la bozza è sulla scrivania di un paio di editori che dovranno decidere se merita di andare in libreria.
La radicale sterzata è di due anni fa: nello stesso giorno, nello stesso luogo, con la stessa persona ha realizzato il suo sogno, ha venduto la sua casa romana, proprietà immobiliare nel senso stretto del termine, immobile, che non si muove, e ha acquistato una proprietà che più mobile non si può immaginare.
Luca Di Tommaso
Una barca a vela! Di fatto il nostro musicista, di punto in bianco, senza che avesse mai messo piede su una barca, si è ritrovato in mezzo al mare da solo, veleggiando senza meta, con una barca come casa. Questa brevissima sintesi dei primi anta di Roberto fa capire, o forse no, come sia possibile realizzare un sogno. Fatto è che nel giro di soli due anni, prende la patente nautica, diventa armatore e navigatore solitario. Incredibile ma vero!Roberto ha raccontato per il nostro maremagazine il suo vagabondare per l’Egeo con una serie di articoli – Andar per Isole – con i quali ha descritto con pazienza e curiosità, il diario, le riflessioni, le indicazioni utili e tutti gli aspetti delle isole che ha visitato. Perdendosi tra le isole greche “Non bisogna partire con l’idea di trovare quel che raccontano, ma scoprire quello che trovi’ chiosa il nostro navigatore solitario, Roberto Soldatini violoncellista, compositore e direttore d’orchestra.
Anche l’attore Luca Di Tommaso non poteva sottrarsi a questa prova che è qualcosa di più che una semplice lettura di testi, ma la fusione della voce con la musica. Per questo i due, coppia di artisti nata per caso, hanno pensato a un adattamento delle suite per violoncello di Bach, concepito per questa occasione, proprio per dare uguale risalto al suono della voce e a quello del violoncello. Parole e musica che si fondono, come fa l’onda del mare che mescola acqua e sabbia quando si infrange sulla riva e si ritira. Nel ripetersi delle onde il cui suono sembra uguale, ma che è sempre diverso, è come la scrittura di Bach che ripete all’infinito una cellula che sembra uguale. Inoltre l’infinità del mare, la vastità degli orizzonti aiuta a liberarsi e a mettersi in contatto con gli strati più profondi dell’anima da cui scaturisce l’ispirazione. Il mare come fonte di ispirazione.
Monica Ardemagni