Qui in Europa, tolta la Germania che vanta un’offerta di mercato (lusso) i cui prodotti sono esportati in Cina, Francia e Italia devono sopperire con la creazione di nuovi posti di lavoro nel pubblico alla scomparsa dei posti di lavoro nel privato.
La Cina ha tanta liquidità e può venire in aiuto dell’Eurozona comprando i titoli pubblici degli stati Europei così come continua a fare con il debito degli Stati Uniti. Ma la Cina vuole che l’Europa le riconosca lo status di “economia di mercato”.
Urge un’ Europa politica coesa, non per ragioneria comunitaria, ma per articolare una diplomazia internazionale che concerti con gli Stati Uniti una politica estera Occidentale che si contrapponga all’influenza Orientale. Ad esempio partendo dal chiedere alla Cina di rinunciare al controllo cambi.
Se non si riducono gli squilibri: Bim Bum Bam…