dedicato a due "inquieti" esseri
Dal neutrino alla galassia, dal pianto alla risata, dal trattore alla barca, dalla dissertazione seria alla battuta spiritosa, dall'odio all'amore e ogni grado sestante o a sé stante di sentimento, dall'alfa all'omega fossero pure romeo oppure tre, dall'urlo al silenzio, dalla logorrea alla logostipsi, dalla ninna nanna all'epitaffio, dall'iperbole alla spirale, dall'"intendo dire" al "non ho parole", dalla e al supercalifragilistichespiralidoso, dal vagito al rantolo, dal captcha al chakra.
Le parole riescono a contenere qualsiasi pensiero esprimibile, pure quelli non esprimibili nel momento in cui si dice di non saperli esprimere. E per le esternazioni più ostiche esistono pur sempre le parole non dette.
Ma non è questo ciò che più stupisce.
Ciò che più stupisce è che pur essendo così straordinariamente contenitive, le parole non hanno mai bisogno di indossare una panciera. Magari una maschera, ma mai una panciera.
Infatti (ciò profuma di miracolo più che di sorpresa) nonostante tutti i significati che devono trangugiarsi, riescono sempre a mantenersi in linea.
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O quasi.
K.
"La maggior parte delle persone si ammala per non saper esprimere quello che vede e quello che pensa. Dicono che non c'è niente di più difficile che definire con parole una spirale: è necessario, dicono, fare nell'aria, con una mano priva di letteratura, il gesto ascendente, ordinato e arrotolato con cui si manifesta agli occhi quella figura astratta delle molle o di alcune scale. Ma, se ci ricordiamo che dire è rinnovare, noi definiremo senza difficoltà una spirale: è un cerchio che sale senza mai riuscire a chiudersi. La maggior parte delle persone, lo so bene, non oserebbe definirla così perché suppone che definire è dire ciò che gli altri vogliono che si dica, che non è ciò che è necessario dire per definire. Dirò meglio: una spirale è un cerchio virtuale che si spiega nel salire senza mai realizzarsi. Ma no, la definizione è ancora astratta. Cercherò il concreto è tutto sarà visto: una spirale è un serpente senza serpente arrotolata verticalmente su nessuna cosa."
[Fernando Pessoa]