Magazine Cultura

Parole in pentola

Creato il 29 settembre 2014 da Massimo Citi
Parole in pentola
Parlare di ciò che non ha nemmeno iniziato a scrivere è un interessante esperimento. Si crea un'aspettativa (un minimo di aspettativa dice qualcuno in fondo alla sala) senza apparentemente pagare pegno. In realtà non posso esattamente dire che non ho nemmeno iniziato a scriverlo. Ho già stabilito il nome del pianeta, le sue dimensioni - è una delle cosiddette Superterre, con una gravità maggiore di quella terrestre, stancante pur senza essere intollerabile - ne ho descritto il primario del sistema, ne ho definito il problema principale, ho stabilito il momento della sua apparizione, di quale insieme di pianeti fa parte, di quale momento della loro storia e, soprattutto, ho definito che sarà un racconto della serie della Corrente [*].  Non dite "Ecchissenefrega", vi prego. O perlomeno non ditelo a voce troppo alta. Non è vero che scrivo solo racconti del ciclo della Corrente, innanzitutto. Sto lavorando - e il finale non dovrebbe essere più lontano di una cinquantina di pagine - a un romanzo di sf che NON si svolge sui mondi della Corrente, dove - anzi - la Corrente non esiste e non è mai esistita. Non solo, ma dove la fisica, comunque un po' pressapochista, di noialtri scriventi di sf non permette connessioni con tempi ragionevoli tra sistemi stellari troppo lontani. Un universo fatto di Gravastar e di traghetti per i sistemi stellari a portata di mano e ricco di razze extraterrestri che nel ciclo della Corrente non esistono. Quando il romanzotto sarà finito, riguardato, editato ecc. ecc. sarete comunque i primi a saperlo, promesso. 
Ma torniamo sul tema principale: il racconto lungo per la Corrente. L'idea del testo mi è nata leggendo notizie di vario genere e di varie fonti sull'ISIS, ovvero sull'Esercito Islamico, sul nuovo Califfato e sulle terre "conquistate" dalla nuova Jihad.
Parole in pentola
Dire che non sono d'accordo con costoro è quantomeno riduttivo. Diciamo che se io con le mie idee mi trovo allo zenit (in senso puramente geografico), l'ISIS e i suoi seguaci si trovano al nadir. Non solo sono violentemente maschilisti, di mentalità pressoché medievale, di un'intolleranza furiosa e sanguinaria, organizzati secondo regole e modi tipicamente fascisti (il fondamentalismo islamico è, secondo numerosi intellettuali arabi, la forma contemporanea del fascismo in ambiente islamico), educati secondo regole fatte di un conformismo retorico e di una fede assoluta, pronti ad essere utilizzati per azioni disumane, ma sono soprattutto organizzati in modo tale da abbandonare le proprie vesti personali per divenire una struttura cieca, pronta ad essere immolata nel nome di un potere semidivino. 
Questo genere di strutture mi hanno sempre terrorizzato e nel contempo inesorabilmente incuriosito. Risolvere il rapporto non facile che esiste tra il proprio Io cosciente e il proprio id - pur con tutte le ambiguità possibili contenute in due termini tanto generici - con l'ingresso in campo di una terza entità terza collettiva e mistica è da sempre un modo per risolvere dolori e sofferenze. Ma l'aspetto più interessante di questa entità terza, questo Ea collettivo, è la sua possibilità di eliminare dal gioco il desiderio sessuale, normalmente confessato penosamente a se stessi e che ora virtualmente scompare, eliminando l'altro sesso dall'orizzonte degli eventi. Scomparsa che, ovviamente, non è definitiva come si desiderebbe, ma che permette lo stupro come igiene del proprio istinto lungamente negato.
L'aspetto centrale di questo genere di condotta è proprio il maschilismo assoluto che i militanti dell'ISIS (come di qualsiasi organizzazione sostanzialmente monosessuale e fanatica nata anche - e storicamente soprattutto - in ambienti cristiani ed ebraici) scelgono arretrando la propria età ai 9/10 anni, quando le bambine non esistono nel proprio universo e ogni scelta è magnifica, grandiosa e degna del sacrificio estremo. 
In sostanza chi si trova a scontrarsi con i militanti dell'ISIS deve fare i conti non solo con un fanatismo religioso intollerante e grondante odio, ma soprattutto con il desiderio profondo e dichiarato di eliminare l'altro, il diverso, il deviante dal proprio universo.
Parole in pentola
A questo punto non è difficile capire che cosa mi sia scattato nella mente e che genere di racconto scriverò. Ovviamente non è facile, anzi, ma esplorare profondamente il lato intollerante, fanatico, mistico e monosessuale che possiedo come tutti è un buon lavoro che merita tutto il mio impegno. 
Come si intuirà le idee - in fantascienza come in ogni genere di narrazione - nascono sempre da fatti reali, il modo di modificarle e mutarle nasce dal desiderio di esprimere il proprio modo di vedere e interpretare la realtà il più sinceramente possibile. 
Che non significa sempre onestamente, ahimé.
Ma ci proverò, giuro. 
Cosa ne farò del racconto una volta scritto? 
Bella domanda.
Diciamo che è un po' presto per decidere. Molto dipende dalla sua lunghezza. In ogni caso è probabile che se rimango sotto le cinquanta cartelle il suo destino è sulle pagine del prossimo ALIA. Altrimenti lo metterò in vendita. Diciamo a un prezzo compreso tra 1,00 e i 3,00 euro. 
Ma di questo ne riparleremo.
[*] nel caso vi venisse la curiosità di sapere - è sempre possibile, people are strange - che cos'è la Corrente e che cosa sono i Mondi della Corrente potete scaricare gratis due racconti lunghi da LuLu e due racconti breve da Scribd qui, qui, qui e qui. Piccola nota a margine: il primo dei racconti lunghi è apparso su ALIA 1 e i due racconti brevi sono apparsi rispettivamente su ALIA 2 e su Fata Morgana 10, Colori. L'ultimo  nato della Corrente si trova nell'antologia ALIA Evo, l'ultima della serie ALIA, che potete scaricare qui o nel sito di Amazon.it dietro modesto pagamento. Esiste anche un romanzo lungo del ciclo, ma di questo parlerò in un'altra occasione.  

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine