Parole, parole: c’è chi le pronuncia, e nel farlo le getta in quella sorta di buco nero dove il vociare confuso le distorce e le affonda in un ricettacolo indistinto che le reimpasta al nulla da cui vengono. Necessità di amor proprio, esperimento socio-psicologico, prova di forza: un po’ tutto questo, e niente di più. Viene in mente il ruggito del leone. Certe prove di forza sono facili, scontate. Devono costituire una notevole fonte di soddisfazione.
Comunque, in questa varia umanità, c’è anche chi non se la sente di far il carnefice, ma non per questo è tenuto a scendere nell’agone e meno che mai disposto a far la vittima.
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