Siamo ormai al quarto giorno di proteste e da ieri hanno cominciato ad aderire anche gli studenti delle scuole superiori e delle università. Picchetti davanti agli ingressi e insulti ai colleghi che non partecipavano alla protesta ed entravano per le lezioni.
Un ragazzo sull’autobus, con zaino in spalla e cellulare ultima generazione vicino all’orecchio, aumenta progressivamente il volume della voce; è al telefono con un compagno di scuola…
“Oh minchia raga, ma quindi si protesta stamattina? Oh minchia, ma non fanno entrare nessuno? Ah, quindi chi vuole può entrare…”
Silenzio
“E quindi voi volete entrare? Oh minchia raga, ma c’è sciopero e si deve scioperare! Oh mibchia raga, vedete di non fare entrare nessuno della classe, altrimenti ci tocca fare la veri di mate!”
Silenzio e sguardo sempre più preoccupato…
“Oh minchia raga, ma chi se ne fotte del torneo di calcetto, c’è sciopero e si sciopera! Oh dai minnchia raga, non entrate! C’è la veri, cazzo! Oh ma siete tutti coglioni? Oh minchia raga, aspettatemi che arrivo!”