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Part time al maschile

Creato il 05 febbraio 2012 da Fabio1983
Che Martone prima e Monti dopo l’abbiano detta malissimo è indiscutibile. Ma è pur vero che certi paradigmi, in questa fase, andrebbero rivisti. Ad esempio, allontanare il più possibile quelle schegge retrograde di un vecchio modo di pensare che vorrebbe le donne tutte casa e famiglia. Il mercato del lavoro, che ha come punto di riferimento l’uomo, necessita di nuove regole e l’occupazione femminile va rilanciata. Insomma, a me non sembra così astrusa la proposta di Gianpiero Dalla Zuanna, pubblicata due giorni fa sul Corriere della Sera.
Le norme vanno modificate aumentando la flessibilità del tempo del lavoro. Innanzitutto, il part time (verticale e orizzontale) dovrebbe diventare qualcosa di accessibile per tutti. Ma oggi il part time non viene concesso volentieri dalle imprese, perché - anche se non porta a costi aggiuntivi diretti - causa forti costi impliciti nell'organizzazione del lavoro.Per evitare questi problemi, al part time potrebbero essere concessi sgravi contributivi simili a quelli dati oggi a chi assume un apprendista. È fantascienza proporre che questi sgravi siano maggiori se il part time è richiesto da un uomo? Sarebbe un segnale che lo Stato considera in modo positivo la condivisione maschile del lavoro domestico.Anche in Norvegia, Svezia e Danimarca, trent'anni fa, gli uomini a casa non facevano quasi nulla. Poi - grazie anche alla spinta di norme innovative - a poco a poco la mentalità è cambiata, e sono molto più numerosi i padri che hanno scoperto le gioie della cura della casa e dei figli.

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