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Parte il crowdfunding per cercare gli UFO nello spazio

Da Extremamente @extremamentex

Gli UFO ci spiano?  E allora noi spiamo loro… Come? Con un occhio elettronico in orbita attorno alla Terra, pronto a registrare la presenza di qualsiasi oggetto sconosciuto o anomalo. Ecco l’idea che sta dietro al progetto CubeSat for Disclosure. Il gruppo di ricercatori, del quale fanno parte anche il giovane ingegnere informatico Dave Cote e l’ufologo Pat Regan,  intende lanciare nello spazio un satellite per cercare una vera astronave extraterrestre.

EDGAR MITCHELL È UNO DEGLI ASTRONAUTI A CREDERE NELL'ORGINE ALIENA DEGLI UFO

EDGAR MITCHELL È UNO DEGLI ASTRONAUTI A CREDERE NELL’ORGINE ALIENA DEGLI UFO

“Ci sono ex astronauti, personale militare, agenti di polizia e anche un ex Ministro della Difesa del Canada che si sono fatti avanti per dire che gli UFO sono reali e che abbiamo ricevuto visita da parte degli Alieni. Come è possibile ignorare queste affermazioni e scartarle come un’assurdità?”, sostiene Cote nel comunicato stampa con il quale ha illustrato il progetto.

Il riferimento è ai tanti testimoni eccellenti che nel corso degli ultimi decenni hanno avuto il coraggio di raccontare i loro avvistamenti di oggetti non identificati. Nonostante la loro preparazione tecnica, la loro esperienza di volo o la loro capacità analitica, hanno dovuto ammettere di non riuscire a trovare spiegazioni logiche. Superando l’ostracismo della comunità scientifica e sfidando la derisione dei colleghi, ne hanno parlato in pubblico.

John Glenn, Gordon Cooper, Gennady Strekalov, Musa Manarov, Leroy Chiao sono solo alcuni degli astronauti e cosmonauti rimasti senza parole davanti a bizzarri fenomeni osservati nello spazio. Altri, come Edgar Mitchell, pur negando esperienze dirette, si sono persuasi non solo che gli UFO siano una realtà, ma anche che la loro provenienza sia extraterrestre. Proprio come l’ex ministro canadese Paul Hellyer, altro convinto assertore- sulla base delle informazioni apprese grazie al suo alto ruolo istituzionale- della presenza di civiltà aliene sul nostro pianeta.  Tematiche approfondite anche nel libro “Inchiesta UFO-Quello che i Governi non dicono”.

IL LIBRO

IL LIBRO “INCHIESTA UFO- QUELLO CHE I GOVERNI NON DICONO”

Dunque, dicono Dave Cote e i suoi compagni di avventura, vale la pena di verificare se questi racconti abbiano una qualche fondatezza, è inutile riderne e basta. Ecco la proposta: mandare nella bassa orbita terrestre un satellite privato, controllato non da un governo o da un ente spaziale, ma direttamente dal team di ricerca, per studiare tutti i potenziali oggetti presenti nell’atmosfera.

“Forse otterremo belle immagini delle aurore boreali prodotte dalle emissioni di plasma solare; magari scatteremo delle foto a meteore di grande interesse; oppure chissà, riprenderemo effettivamente un reale velivolo verificabile. Tutto quello che possiamo fare è provarci e facendolo per conto nostro renderemo tutte le informazioni disponibili a voi, singoli individui”, ha detto l’ingegnere nel video promozionale di CubeSat for Discosure.

Un CubeSat è un satellite in miniatura, grande non più di una scatola di scarpe e a forma di cubo, dotato di una serie di apparecchiature scientifiche. Ha una struttura standard e semplice, in modo che la progettazione, la costruzione e il lancio siano relativamente economici. Oggi, spedire in orbita uno di questi nano satelliti costa sui 20 mila dollari (18 mila euro). I CubeSat raggiungono un’altezza  di 300 km e hanno una durata di circa tre mesi, prima di finire distrutti rientrando nell’atmosfera.

UN NANOSATELLITE DEFINITO CUBESAT

UN NANOSATELLITE DEFINITO CUBESAT


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