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Partecipa ad un concorso di bellezza e lui la massacra di botte!

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Storia incredibile affiora dalle cronache italiane dei nostri giorni: nel casertano una giovane donna è stata ridotta in fin di vita dal suo convivente che l’ha massacrata di botte perché non tollerava che partecipasse a concorsi di bellezza e che uscisse sola con gli amici. Lui la voleva sempre per sé, doveva uscire solo con lui o stare a casa. 

Un’altra storia che rivela quanto ancora è forte, nella nostra cultura,  l’idea della donna come “proprietà dell’uomo” privata della propria libertà. Non è singolare l’episodio, in quanto si tratta dell’ennesima donna vittima di violenza, ma è assai incredibile che nel 2013 in un paese occidentale una donna venga ridotta in fin di vita (con altre precedenti botte a 18 anni) a causa della sua partecipazione ad un concorso di bellezza.

Vent’anni e un figlio dal suo carnefice, sognava di diventare una reginetta di bellezza. Sogni spezzati dal suo carnefice che l’ha costretta a lottare contro la vita e la morte con la milza spappolata e un’emorragia interna. Lui è stato fermato per tentato omicidio ma nega tutto affermando addirittura che “l’amava troppo” e che “le ha dato solo un calcio”. Dichiarazioni che fanno intendere l’incredibile normalità nella quale agiscono certi uomini violenti. La violenza come normalità nelle relazioni, una questione tutta di origine culturale. Quell’uomo violento conviveva con Rosaria e quest’ultima sperava che un giorno sarebbe cambiato, come spesso questa cultura insegna alle donne. Perché una donna dev’essere paziente, avere un istinto da crocerossina e e subire. Ma le cronache hanno dimostrato più spesso che una rottura di relazione o una denuncia spesso non scoraggia i violenti a cessare i loro comportamenti. Occorre quindi prevenire questo fenomeno e insegnare agli uomini il rispetto delle donne

Fonti: qui



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