Partecipazione?

Creato il 20 dicembre 2012 da Patuasia

Una delle parole più abusate nel mondo della politica oggi è partecipazione. Tutti i partiti chiedono più partecipazione, qualcuno la sperimenta con successo entro i propri confini. Qualcun altro vorrebbe copiare, ma non ci riesce. Ma nessuno la vive con coerenza fuori dal proprio orticello. Tutti in difesa dell’attuale monopolio. Eppure la parola stessa è di per sé un invito all’apertura verso l’alterità. In questi giorni gli iscritti e i simpatizzanti del Movimento 5 stelle stanno raccogliendo le firme per poter formare una lista per le elezioni politiche, chiedono quindi di partecipare alla gara elettorale; mi sarebbe piaciuto e sarebbe stato un segno di grande apertura mentale nonché di reale cambiamento culturale, che qualche consigliere regionale e comunale si fosse messo a disposizione per notificare le firme e così rendere più agevole la raccolta. Ma così non è. La partecipazione va bene solo se serve ai propri tornaconto. La raccolta delle firme, pertanto, non risulta essere agevole per niente. Nel Comune di Aosta chiedono due documenti, uno da esibire all’entrata e l’altro nell’ufficio che si trova al primo piano in fondo al corridoio: nessuna indicazione. A Verrés un’impiegata non ha voluto accettare una patente e gli esempi potrebbero continuare. Nei fatti partecipare non è impresa facile e neppure condivisa e questo non depone certo a favore di una democrazia evoluta quale vorrebbe essere la nostra.


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