Sappiamo che Allegri adotta un 4-3-1-2 che prevede un regista affiancato da due cursori e un trequartista che svaria alle spalle di due punte, il tutto condito da un grande dinamismo espresso da tutti i protagonisti, regista e trequartista compresi.
L'interrogativo principale che si pone, oltre alle differenti attitudini dinamiche della rosa rossonera rispetto a quella cagliaritana, riguarda la collocazione di Ronaldinho all'interno di questo disegno tattico; la logica suggerirebbe un suo posizionamento nel ruolo di trequartista, come affermato anche da alcuni addetti ai lavori, ma mi sembra che questa soluzione non sia poi così ovvia e automatica.
Chi segue regolarmente il Milan si sarà accorto che il Dinho tende a piazzarsi con una certa insistenza sulla fascia sinistra, e non solo da quando è al Milan.
Nella scorsa stagione è capitato in alcune (poche) partite, per situazioni contingenti, che gli fosse richiesto di giocare in una posizione diversa ... un paio di volte addirittura da seconda punta, ma in tutte queste occasioni si è trovato inesorabilmente attirato verso l'out sinistro da una irresistibile forza magnetica.
Oltre a questa sua tendenza a decentrarsi, va anche detto che il Gaucho non possiede nè la mobilità nè la predisposizione al sacrificio (neanche minima) che deve avere il trequartista ideale di Allegri.
Se, e sottolineo se, Ronaldinho giocherà in rossonero anche la prossima stagione, questa sarà la questione più scottante da risolvere per il nuovo tecnico che, a mio parere, sarà costretto ad adottare il 4-3-3 relegando ancora Pato all'ala destra, posizione nella quale la pericolosità del Papero si riduce se confrontata alle potenzialità offensive di un suo utilizzo da seconda punta con licenza di svariare su tutto il fronte d'attacco intorno al centravanti.
Di sicuro per il nuovo tecnico non sarà una sfida facile da vincere ... esordire su una panchina così importante, gestire le forti personalità presenti nel gruppo e trovare soluzioni tattiche differenti da quelle collaudate nelle esperienze precedenti, costituiscono un banco di prova attendibile per stabilire se tanto il tecnico quanto l'uomo hanno lo spessore sufficiente per affrontare un compito così difficile ...