1)Il seme di Orchidacee - pianta monocotiledone-
2) seme di Melograno-pianta dicotiledone
3) seme di Pino
A) Struttura schematica del seme: 1) tegumento esterno del seme
2) tegumento interno del seme 3) albume 4) cotiledoni
5)gemma 6) radichetta
B) Quando manca l'albume i cotiledoni hanno dimensioni maggiori
Nel seme maturo è già presente l'abbozzo completo, l'embrione, della futura pianta: infatti, è possibile distinguere una radichetta, un fusticino e una gemmula (apice del germoglio). Ai lati del fusticino si trovano uno o due cotiledoni, le prime foglioline: a seconda del numero dei cotiledoni, le Fanerogame vengono suddivise in Monocotiledoni (con un solo cotiledone), come ad esempio le Graminacee a cui appartengono i cereali, e Dicotiledoni, che sono la maggioranza, (con due cotiledoni). Quando il seme comincia a germogliare, le due foglie cotiledonari spuntano dal seme e dal terreno assumendo colorazione verde; ma cadono presto.
Invece, quando il cotiledone è unico, non è visibile all'esterno. I cotiledoni hanno aspetto vario: possono essere oleaginosi (ricino, papavero), oppure carnosi (noce di cocco): in questo caso sono ricchi di materiali nutritivi di riserva che serviranno ad alimentare la piantina all'inizio della germinazione, quando non può ancora provvedere a se stessa. In altri semi invece, le sostanze di riserva si accumulano in un tessuto speciale chiamato albume (v. foto), e allora la funzione dei cotiledoni, rimasti sottili, consiste nell'assorbire questi materiali per cederli alla piantina in via di sviluppo, come nelle Graminacee, in cui il cotiledone è ridotto a una laminetta a forma di scudo, il cosiddetto scutello.
Esistono diversi tipi di albume, a seconda delle sostanze in esso contenute, e quindi diversi tipi di semi. Farinosi, nei cerali; oleosi, nel ricino e nel papavero; carnosi, nella noce di cocco; cornei, in certe palme tropicali: questi ultimi vengono utilizzati per la fabbricazione dei bottoni.
Semi di piante dicotiledoni. 1) seme di cotone 2) seme di Pelosella
3) seme di Ricino intero e sezionato
Il seme, staccatosi dalla pianta madre, per poter germinare, cioè dare origine a una nuova piantina, deve non solo essere perfettamente maturo, ma anche trovare nell'ambiente quantità sufficienti di acqua, di calore e di ossigeno. La presenza di umidità nel terreno è molto importante, poichè l'acqua, penetrando nell'interno del seme, determina il rigonfiamento e la rottura del tegumento (o buccia) e permette così alla radichetta e alla gemmula di uscir fuori.
Vi sono semi che germinano subito appena formati (es. il fagiolo).
Altri invece hanno bisogno di un periodo di riposo più o meno lungo (periodo di quiescenza), la cui durata varia, a seconda delle piante, da parecchi mesi a qualche anno. Nelle piante da frutto il periodo di quiescenza dura due anni.
In quanto alla durata della loro vita, alla capacità cioè di germogliare, i semi si comportano in modo assai variato. I semi di alcune piante conservano la vitalità per pochi giorni, altri irrancidiscono facilmente perdendo molto presto il loro potere di germinare, altri ancora rimangono vitali anche per molti anni.
L'ossigeno è necessario alla respirazione del seme e della piantina, poichè anche gli organismi vegetali, come quelli animali, respirano. Perciò non si semina mai a grande profondità e si usa lavorare il terreno per ararlo. Il seme del riso, invece, non ha bisogno di ossigeno e può germinare quindi sott'acqua.
Ma i semi non servono solo per dare origine ad una nuova pianta; alcuni di essi infatti, sono anche commestibili, come fagioli, piselli, fave, noci ecc. I semi di cotone, poi, son utilizzati nell'industria tessile.