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Ho sempre amato i viaggi in treno, ma quelli lenti, con il rumore dello stantuffo, che lasciano vedere fuori senza far venire la scoliosi ottica. Alberi, pianure, montagne, mari e deserti che si rincorrono senza fretta, che mi accompagnano senza sfuggirmi. E ancora adesso ho questa fantasia, piuttosto romantica, da Orient Express. Un viaggio lungo, quasi senza meta. Decidere se e dove fermarmi......Scappare? Forse.....motivi ce ne sarebbero, ma anche voglia di scoprire, di trovare nuovi stimoli, di ricostruire, di ripartire da zero per ricominciare la storia d’amore con me stessa. Salire sul treno e sorridere salutando. Non rimpiango niente, è stato bello, ma ciò che troverò sarà un diverso sconosciuto, da imparare, da vivere diversamente.
Freud ci sguazzerebbe in queste fantasie, ma, senza scomodare Freud, c’è sicuramente, in fondo in fondo, un’insoddisfazione latente, un cercare qualcosa che ancora non ho trovato. Me stessa? O un modo di essere che non trova luogo per esprimersi? Certo per rispondere a queste domande non ci sarebbe bisogno di andare troppo lontano, ma lo scoprire nuovi orizzonti è un desiderio che non mi lascia mai.....che siano dentro o fuori di me.
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