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Partners in Food Solutions /Ora l'Africa sa come pescare

Creato il 24 aprile 2011 da Marianna06

Cari Amici di Jambo Africa...  BUONA PASQUA !

Proprio perché Pasqua è sinonimo di Risurrezione, stamane arrivo a voi con una "buona" notizia per l'Africa.

L'input per la conoscenza e l'approfondimento della stessa me lo ha dato Riccardo Barlaam, giornalista de  Il Sole 24 Ore, attraverso una sua rubrica, che egli cura per Nigrizia, il mensile dei Comboniani di Verona.

La notizia è questa e cioè aiutare l'Africa e i suoi agricoltori , specie i piccoli, a produrre meglio e di più per raggiungere non solo livelli qualitativi di eccellenza ,capaci di competere sui mercati interni e non solo, ma sopratutto, di raggiungere nel continente l'autosufficienza alimentare.

La PARTNERS IN FOOD SOLUTIONS , questo il suo nome è un' organizzazione non-profit,i cui partner sono appunto, nel lontano Minnesota, a Minneapolis, sua sede, la GENERAL MILLS, la CARGIL e la DSM, tutte industrie dell'agro-alimentare USA.

Esse si sono prefisse di fare del"volontariato" in Africa, fornendo competenze nel settore dell'agricoltura lì dove, come in Tanzania, ad esempio, gli agricoltori costituiscono più del 70% della popolazione attiva.

Questo genere di volontariato si fa fornendo tecnologie idonee ma compatibili e innanzitutto preparando i tecnici africani, che dovranno a loro volta fare da formatori in Africa.

Oltre la Tanzania attualmente aderiscono a PARTNERS IN FOOD SOLUTIONS anche il Kenya,il Malawi e lo Zambia.

Ovviamente per ottenere dei risultati nel campo dell'agricoltura e dell'allevamento, produzione di latte, si è dovuto da parte dell'Organizzazione statunitense lavorare sodo nei villaggi per fornirli di acqua e luce elettrica a ciclo continuo, senza le quali qualsiasi processo produttivo non avrebbe potuto aver luogo e giungere, ad esempio, alla produzione di una farina di mais apprezzata , ricercata e ben venduta come la Nyrefami, in Tanzania.

L'obiettivo finale è quello appunto di creare in diversi Stati africani una serie di piccole e medie imprese dell'agro-alimentare, che vuol dire, posti di lavoroassicurati e remunerati, autosufficienza alimentare del mercato interno come minimo e quindi non più assistenzialismo, salute per tutti con prodotti igienicamente garantiti e sviluppo graduale delle condizioni di vita delle popolazioni.

Avere un lavoro, avere la certezza del salario, vuol dire per le famiglie contadine, in Africa ma non solo, poter mandare i figli a scuola e così dare loro un'istruzione.

E  accedere all'istruzione significa possedere strumenti di cambiamento della propria vita. Vuol dire poter progettare il proprio futuro senza più dipendenze.

In molti di questi villaggi del Tanzania, del Malawi o dello Zambia, ancora oggi, possedere libri e quaderni è un lusso per i giovani del posto ,così come per noi potrebbe essere il sogno di avere in un battibaleno un cabinato di lusso o una Ferrari, ultimo modello.

Andare.

Provare per credere.

Come dice un vecchio "adagio" africano del Gabon ossia che "il Sole non dimentica nessun villaggio", pensiamo positivo, specie in un giorno come questo, giorno di Pasqua di Risurrezione e auguriamo che gli sforzi di tutte quelle piccole e medie imprese ,che aderiranno volontariamente(perché di volontariato si tratta) a PARTNERS IN  FOOD SOLIOTIONS, portino davvero SVILUPPO  in Africa,lì dove ce n'è bisogno, allargando il più possibile lo spazio d'intervento.

AUGURI AFRICA !

 

   A cura  di Marianna Micheluzzi   (Ukundimana) 

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