Con le fattezze del grande Robert Downey Jr, Peter Highman sta cercando di prendere un volo da Atalanta a Los Angeles per raggiungere la moglie Sarah alias Michelle Monaghan, prossima al parto, quando incontra per caso l’aspirante attore in cerca di guai Ethan Tremblay, interpretato da Zack Galifianakis, il quale porta entrambi ad essere cacciati dall’aereo e messi su una lista di passeggeri non graditi.
Quindi, con Peter che, ormai privo di bagagli, portafoglio, e carta d’identità che hanno preso il volo, si trova costretto ad accettare un passaggio da Ethan, Todd Phillips, regista di Una notte da Leoni (2009), parte da questa idea per dare il via ad una commedia volta a portare all’attenzione del pubblico l’ennesima strana coppia della risata su celluloide a stelle e strisce.
Commedia che, tirando in ballo anche Juliette Lewis nei panni di una professionista che si occupa di forniture mediche, sembra tanto richiamare alla memoria Un biglietto in due (1987) di John Hughes, nel quale Steve Martin ricopriva il ruolo di un uomo d’affari destinato ad incrociare la sua strada con quella di un invadente venditore di anelli per doccia incarnato da John Candy quando, intento a tornare a Chicago per il giorno del ringraziamento, si ritrovava con tutti i voli cancellati.
Ma Phillips non è Hughes, quindi, come accade un po’ in tutti i titoli rientranti nella sua filmografia (citiamo Road trip e Starsky & Hutch), inspiegabilmente osannata quanto quella del contemporaneo e sopravvalutatissimo Judd Apatow (autore di Molto incinta e Funny people), la comicità che attraversa i circa 93 minuti di visione è di quelle che vorrebbero rendere eroi personaggi poco simpatici dalla bottiglia facile e con droghe “leggere” spesso alla mano.
Con l’unico scopo di giungere alla solita, banalissima morale riguardante la solitudine e il conseguente bisogno di amicizia; dopo averci fatto assistere ad incidenti automobilistici dovuti a colpi di sonno, a Downey Jr che picchia un ragazzino rompiscatole e ad un più irritante che divertente Galifianakis che, tra un’imitazione di Marlon Brando ne Il padrino (1972) e immancabili tirate di canna, si masturba in automobile insieme al suo cagnolino.
Se tutto ciò vi fa ridere, Parto col folle è il film che fa per voi, altrimenti vi aspetta un insopportabile prodotto on the road, inutile quanto il vincitore del premio Oscar Jamie Foxx nei panni di un vecchio compagno d’università di Peter.
Francesco Lomuscio