La cittadinanza digitale rappresenta “la nuova grande opportunità di rinnovamento civico del nostro tempo per una società senza frontiere, più aperta, più giusta, più inclusiva”: così Laura Boldrini, durante la conferenza sulla nuova governance di Internet della settimana scorsa. La dichiarazione si riferiva anche all’istituzione della Commissione di studio sulla Rete, voluta proprio dalla presidente della Camera, che inizia oggi i lavori e si occuperà di redigere un Bill of Rights italiana sui diritti e i doveri dei cittadini nell’età digitale.
L’intento è anche quello, ha continuato Boldrini, di creare nuove vie per “ridurre la distanza che oggi fa sentire così lontane le Istituzioni”. A far parte della Commissione sono stati chiamati, oltre ai deputati che si occupano di innovazione tecnologica, studiosi ed esperti del settore, tra cui Stefano Rodotà, che con il recente pamphlet Il mondo nella rete. quali i diritti, quali i vincoli ha indicato la necessità di una regolamentazione della cittadinanza digitale.
Il testo redatto dalla Commissione, che darà ampio spazio alla questione della privacy, sarà messo a disposizione del Parlamento e aperto alla consultazione pubblica per permettere una ampia partecipazione in vista della stesura definitiva.
Luca De Biase, giornalista invitato a far parte dei lavori, ha affermato che “è particolarmente importante che l’approccio della Commissione sia ispirato al dibattito sull’Internet Bill of Rights, cioè come dice il nome, si riferisca a temi di metodo, costitutivi se non addirittura costituenti: si tratta di stabilire i principi fondamentali dei diritti e dei doveri in rete non di scrivere leggi”. Una iniziativa necessaria nel nostro tempo, ha continuato De Biase, “con le decisioni delle alte corti americana ed europea in termini di privacy e diritto all’oblio, con l’elaborazione di sempre nuovi piani d’azione per aumentare l’accesso a internet e la diffusione della capacità di usare la rete. Ma anche con le crescenti preoccupazioni per la sicurezza e l’invadenza delle agenzie che per garantirla, come le Nsa americana, sembrano continuamente travalicare i limiti della ragionevolezza”.
MC