"Pasolini e il politico", un convegno del Centro Studi a Casarsa, venerdì 7 e sabato 8 novembre

Creato il 04 novembre 2014 da Gaetano61
 
Com'è ormai tradizione, il Centro Studi Pasolini di Casarsa offre, per la conclusione della sua attività annuale, un convegno di studi che quest'anno indagherà "Pasolini e il politico". Si inizierà venerdì 7 novembre, alle 15, presso il Ridotto del Teatro Pasolini di Casarsa, per proseguire sabato 8, dalle ore 9, con un'appendice venerdì 21 novembre alle 18. Nelle parole della presidente del Centro studi, Teresa Tassan Viol, il titolo del convegno “evidenzia l’intenzione di un’esplorazione scientifica, in ambito soprattutto filosofico, del pensiero politico di Pasolini. Un tema, che in lui e nella sua intensa riflessione intellettuale si fa evidente nella parte finale dell’impegno critico, ma che ne attraversa e ne impregna con continuità tutto l’operare artistico".
Come sottolinea il direttore deli Centro Studi, Angela Felice, nella diversità delle forme espressive presenti nell'attività pasoliniana, è rintracciabile "una sintesi vertiginosa e pulsante, che forse proprio per questa problematicità sempre aperta continua a interrogarci e a costituire un permanente punto di riferimento. Sarà così anche per i lavori di questo Convegno che, senza indebite o forzate sovrapposizioni con il presente, intende indagare con strumenti e approcci disciplinari aggiornati la forza originale del pensiero antidogmatico di Pasolini. Ciò soprattutto per la sua analisi critica del Potere e dei suoi dispositivi moderni di controllo, esercitato, secondo questo radicale Pasolini maître à penser della politica, attraverso un sistema diffuso di strategie pragmatiche volte a incidere soprattutto nei comportamenti e nella fisicità del corpo per una più capillare e definitiva omologazione”.  
Seguendo questo filo, il Convegno approfondirà il rapporto tra il pensiero di Pasolini e quello di Michel Foucault, intravvedendo un loro rapporto "nella comune tensione antiaccademica a sconfinare dai propri ambiti disciplinari, a mettere in crisi e destabilizzare la pretesa autonomia dei rispettivi statuti di competenza, a costringere a ripensare la categorie tradizionali dell’arte e della filosofia e, per questa azione, a contaminare la teoria con la pratica o l’arte con il vissuto corporeo", indagine che, nel dibattito odierno, va sotto il nome di "biopolitica".
Il convegno è affidato alla cura di Raoul  Kirchmayr, docente di Estetica al Corso di Architettura dell’Università di Trieste (qui si può leggere una sua intervista rilasciata a Mario Brandolin, dal sito del Messaggero Veneto, 3 novembre), e vedrà la presenza di studiosi provenienti dall'Italia e dalla Francia.
Per il programma completo del convegno, si può cliccare qui, dal sito ufficiale del Centro Studi Pasolini (sul programma, nel dettaglio, tornerò nei prossimi giorni).

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