Pasqua è tempo di crisi per le famiglie italiane. Le difficoltà economiche crescono e incidono sulle spese anche durante le feste. Calano le partenze per le vacanze pasquali.
La riduzione colpirà i giorni trascorsi fuori casa, ma ovviamente anche il budget. Il 36% di coloro che partiranno spenderà meno di 200 euro, mentre il 19% più di 400 euro. Il concetto di svago in tempi di crisi cambia fortemente e deve adeguarsi allo stato del portafogli delle famiglie italiane; ricordiamo che rispetto al 2011 c’è stato un aumento del 18% del costo dei carburanti.
Segnaliamo una crescita di preferenze, tra i partenti, per l’agriturismo (+ 3%rispetto al 2011). Per contrastare la crisi molti optano per il pranzo al sacco(+7%) evitando così la spesa del ristorante(- 10% delle presenze).
Quindi, l’italiano in partenza opterà per vacanze coste e low cost. Molti confermano il trend in ascesa della prenotazione online, e last minute; queste ultime sono motivate dalla volontà di conoscere con “esattezza” le condizioni meteo, dalle esigenze lavorative e dalla disponibilità economica.
L’ Italia continua ad essere la meta maggiormente scelta per queste vacanze, il 62% delle preferenze, e Roma dovrebbe conquistare il titolo di Top destination. Le mete estere sono scelte dal 38% dei partenti, le più scelte sono Berlino e Istanbul. La scelta di destinazioni secondarie, quali Cracovia, Varsavia, Bruxelles, e per l’Italia Siena e Perugia, è in crescita; questo trend è legato al desiderio di contenere i costi optando per mete meno inflazionate e costose.
La crisi si fa sentire anche sugli arrivi dall’estero. Il consorzio Incoming Italia guidato da Mally Mamberto rileva che sull’Alto adriatico si registrano diffuse flessioni delle prenotazioni: -20% di danesi, -8,5% di tedeschi, -5% di svedesi. I tedeschi, che rappresentano il 40% circa degli arrivi dall’estero, quest’anno sembrano più interessati ai laghi (le richieste segnano un aumento del 10%). In difficoltà la Liguria: -8% gli austriaci, -5% gli svizzeri, -2% di tedeschi e scandinavi, con arrivi stabili dal Regno Unito e in crescita (+15%) dalla Russia. In calo del 10% gli arrivi di stranieri sulla Riviera romagnola e in Calabria.