di Cristiano Abbadessa
La pagina Facebook di Autodafé è apprezzata da circa millecinquecento amici. Su Twitter, i follower della nostra casa editrice sono più di cinquemila. Anche considerando che alcuni ci seguono su entrambi i social e che qualche limatura al numero totale va fatta, si tratta di una folla ragguardevole, indice di un interesse costante attorno alle nostre iniziative.
Se ciascuno di questi follower acquistasse, in un anno, anche solo uno dei titoli del nostro catalogo, non potremmo dirci ricchi ma avremmo la tranquillità per portare avanti i nostri progetti editoriali senza affanno. Un affanno che, invece, è il compagno costante della nostra attività.
Per questo, senza tanti giri di parole, chiediamo agli amici follower di uscire dalla solidarietà virtuale e di dare un segnale di partecipazione, reale e tangibile. Acquistando ogni anno, a cominciare da ora, almeno un titolo fra quelli pubblicati da Autodafé.
Un titolo cartaceo, da acquistare presso la propria libreria di fiducia o da ordinare attraverso il nostro bookshop, scegliendo fra quelli antichi o quelli più recenti, secondo preferenza. Ma prendendo con se stessi, prima che con noi, l’impegno di farlo, e di farlo il prima possibile; perché prima arriverà un segno tangibile, tanto più tranquilla sarà la nostra navigazione. E poi, rinnovando l’impegno a compiere ogni anno questo piccolo gesto.
Non è una campagna di sottoscrizione per salvare la casa editrice, anche se il senso è quello e potremmo sottolineare, come usa in questi casi, che l’impegno richiesto corrisponde alla classica “rinuncia ad un caffè al mese”. In realtà non chiediamo alcuna rinuncia e non chiediamo un contributo di solidarietà. Semplicemente, chiediamo di trasformare l’amicizia virtuale in amicizia reale attraverso un apprezzamento concreto per quello che facciamo: pubblicare libri di narrativa.
Alcuni nostri amici, in passato, hanno avuto modo di farci sapere che in realtà apprezzano molto il nostro modo di comportarci, la nostra disponibilità e serietà nelle valutazioni delle opere, la franchezza con cui diamo gratuiti consigli; ma che solo in parte sono attratti da quel che pubblichiamo, e che in realtà non hanno mai letto un nostro libro. Ritengo valga la pena di provare a farlo, e credo sia giunto il momento. Anche perché la nostra casa editrice si sostenta solo con le vendite del catalogo e con la fornitura di servizi editoriali (peraltro più onerosa per il “cliente”); senza vendite, semplicemente, si toglie a noi la possibilità di sopravvivenza e, a quanti la hanno apprezzata, l’opportunità di interagire con professionisti dell’editoria sempre attenti, appassionati e disponibili. Se non potremo continuare a fare gli editori di libri, non potremo restare sulla piazza come “bravi e simpatici” interlocutori.
Quindi, acquistate un nostro titolo. Presto, il prima possibile. E poi fatelo ogni anno.
Quando lo avete fatto, pubblicate una testimonianza fotografica “dell’evento”, da condividere con tutti quelli che ci seguono: su facebook o twitter con l’hashtag #AmicoReale @AutodafeLibri.
Tanto per continuare a essere social, ma con qualche appiglio reale e non soltanto virtuale
Se ciascuno di questi follower acquistasse, in un anno, anche solo uno dei titoli del nostro catalogo, non potremmo dirci ricchi ma avremmo la tranquillità per portare avanti i nostri progetti editoriali senza affanno. Un affanno che, invece, è il compagno costante della nostra attività.
Per questo, senza tanti giri di parole, chiediamo agli amici follower di uscire dalla solidarietà virtuale e di dare un segnale di partecipazione, reale e tangibile. Acquistando ogni anno, a cominciare da ora, almeno un titolo fra quelli pubblicati da Autodafé.
Un titolo cartaceo, da acquistare presso la propria libreria di fiducia o da ordinare attraverso il nostro bookshop, scegliendo fra quelli antichi o quelli più recenti, secondo preferenza. Ma prendendo con se stessi, prima che con noi, l’impegno di farlo, e di farlo il prima possibile; perché prima arriverà un segno tangibile, tanto più tranquilla sarà la nostra navigazione. E poi, rinnovando l’impegno a compiere ogni anno questo piccolo gesto.
Non è una campagna di sottoscrizione per salvare la casa editrice, anche se il senso è quello e potremmo sottolineare, come usa in questi casi, che l’impegno richiesto corrisponde alla classica “rinuncia ad un caffè al mese”. In realtà non chiediamo alcuna rinuncia e non chiediamo un contributo di solidarietà. Semplicemente, chiediamo di trasformare l’amicizia virtuale in amicizia reale attraverso un apprezzamento concreto per quello che facciamo: pubblicare libri di narrativa.
Alcuni nostri amici, in passato, hanno avuto modo di farci sapere che in realtà apprezzano molto il nostro modo di comportarci, la nostra disponibilità e serietà nelle valutazioni delle opere, la franchezza con cui diamo gratuiti consigli; ma che solo in parte sono attratti da quel che pubblichiamo, e che in realtà non hanno mai letto un nostro libro. Ritengo valga la pena di provare a farlo, e credo sia giunto il momento. Anche perché la nostra casa editrice si sostenta solo con le vendite del catalogo e con la fornitura di servizi editoriali (peraltro più onerosa per il “cliente”); senza vendite, semplicemente, si toglie a noi la possibilità di sopravvivenza e, a quanti la hanno apprezzata, l’opportunità di interagire con professionisti dell’editoria sempre attenti, appassionati e disponibili. Se non potremo continuare a fare gli editori di libri, non potremo restare sulla piazza come “bravi e simpatici” interlocutori.
Quindi, acquistate un nostro titolo. Presto, il prima possibile. E poi fatelo ogni anno.
Quando lo avete fatto, pubblicate una testimonianza fotografica “dell’evento”, da condividere con tutti quelli che ci seguono: su facebook o twitter con l’hashtag #AmicoReale @AutodafeLibri.
Tanto per continuare a essere social, ma con qualche appiglio reale e non soltanto virtuale
Grazie. E buona lettura.