Lugano (Svizzera) – Nella pittura di Anna Lisa Guadagnini convergono, si addensano quasi con sistema non solo le matrici culturali delle proprie origini trentine, ma anche le esperienze raccolte nella sua formazione di architettura al Politecnico di Milano e dalla passione per la fotografia coltivata seguendo i corsi della grande fotografa genovese Giuliana Traverso. Nulla di questo percorso, nulla dei suoi incontri è andato perso, si è dissipato nella sua proposta di opere che caratterizzano questa prima personale che si tiene presso la sede luganese della Banca Intermobiliare Suisse.
Sede dell’evento : Patio Lugano SA – BIMsuisse
Contrada Sassello, 10 – C.P. 5835 • 6901 – Lugano (Svizzera)
Tel. +41 91.913.66.66 • Fax +41 91.913.66.67
www.bimsuisse.com
Titolo dell’evento: Personale di Anna Lisa Guadagnini
Data di vernissage 7 febbraio 2013 ore 18-20
Data di chiusura: 28 marzo 2013
Orari di apertura: 8.30-17.30
Biglietto : ingresso libero
Orario del vernissage: 18-20
Artista: Anna Lisa Guadagnini
Passaggi-transiti
Immediatamente davanti ai dipinti, che ruotano esclusivamente ed ostinatamente attorno alla figura umana, percepiamo, anzi, siamo letteralmente colpiti dall’originalità e complessità dell’artista. L’osservazione, il passaggio da una figura all’altra ci percuote interiormente e ci trascina in una corrente indotta ed ininterrotta di pensieri e riflessioni. Figure delineate con tratto preciso, sicuro, nulla di chiaro-scuro, nessuna regione d’ambiguità, nessuna voluttà luministica, anzi luci fredde, come al neon, ambienti essenziali, “funzionali”, tutto si offre ai nostri occhi descritto con lucida freddezza. Pensiamo a Schiele, Klimt, a quell’aulica e raffinatissima decadenza imperiale… eppure manca quella decorativa eleganza che ne ha decretato l’immortalità. Molti sono i rimandi che questa pittura suscita. Su questa complessa costruzione, così propria della neo-figurazione dei nostri giorni, in cui tutto si è andato accumulando, s’innesta, e qui entriamo nel nucleo del racconto dell’artista, la dimensione emozionale, di pensiero, del vissuto della Guadagnini, entriamo in una personalissima dimensione che non necessità certo di commento alcuno, se non del nostro ascolto.
critica di Paolo Blendinger