Sei passato come tutte le cose belle.
Come gli odori degli sfocati pomeriggi dell’infanzia.
Come la domenica quando si è ancora esausti.
Era dolce annusarti e sbirciare oltre i tuoi occhi,
in fondo vi si scorgeva un racconto in controluce.
Avrei voluto che restassi per mostrarti ciò che non so,
ma non potevo finire indietro. Avevi il fascino dell’inaspettato:
ti sei presentato, sconosciuto e insospettabile,
brandendo un promemoria di com’ero.
Di noi, tratterrò una sera piovosa incorniciata da vetri appannati
ed appassionati battiti di cuore che si confondono in un’insolita danza.