come me alla mia festa,
apri gli occhi,
non arrenderti.
Chiudi forte nella mano
il piccolo obolo d’argento
e rimanda il passaggio.
Non lasciare che i tentacoli
del piccolo polipo siracusano
ti facciano avanzare
verso la definitiva meta.
Getta la moneta
e dammi il tuo coraggio,
la tua gioia di vivere.
Se vuoi
distenditi
sì,
ma per riposare di tanti affanni.
È lieve l’obolo che devi pagare,
Mamma vestita di rosso
come me alla mia festa.
Ora,
non hai mantenuto la promessa
e sali con grazia sulla barca,
prendi posto con ordine
e ti disfi del tuo bagaglio.
(1)In alcuni antichi oboli d’argento della città di Siracusa era raffigurato un polipo.