Magazine Poesie

Racconti immaginari del Ceppo

Da Narcyso
59° PREMIO LETTERARIO
INTERNAZIONALE CEPPO PISTOIARacconti immaginari del Ceppo
presenta
RACCONTI IMMAGINARI DEL CEPPO Sebastiano Aglieco è nato nel 1961 a Sortino, in provincia di Siracusa, il paese dei muli nella Cavalleria Rusticana. Vive a Monza ma insegna a Milano nella scuola primaria e si occupa di teatro e scrittura per le persone in formazione. Nel 2009 è uscita la sua raccolta di saggi "Radici delle isole" (La Vita Felice). Ha pubblicato, tra gli altri, i libri di poesia: "Giornata" (La Vita Felice 2003), "Dolore della casa" (Il Ponte del Sale, 2006), "Nella Storia" (Aìsara, 2009), Compitu re vivi (Il Ponte del Sale, 2013), con il quale ha vinto il Premio Selezione Ceppo 2015, titolo che è anche il nome del suo blog

SEBASTIANO AGLIECO
dialoga con Paolo Fabrizio Iacuzzi
sul libro di poesie
Compitu re vivi (Il Ponte del Sale 2013)
e incontra la Divina Commedia di Dante Alighieri

con Catone del canto I del Purgatorio

Sabato 28 febbraio ore 17.30, presso Lo Spazio di via dell'ospizio, incontro con Sebastiano Aglieco in dialogo con Paolo Fabrizio Iacuzzi sul libro di poesie Compitu re vivi (Il ponte del sale, 2013).
Come quello di Franco Buffoni (13 febbraio) e di Alba Donati (20 febbraio), vincitori del Premio Selezione Ceppo e finalisti al Premio Ceppo 2015, anche questo appuntamento con Sebastiano Aglieco è dedicato a Dante, in occasione del 750° anniversario della nascita. All'evento, hanno aderito insegnanti e studenti ma anche i membri della Giuria dei Giovani Lettori che il 21 marzo, nella Sala Maggiore del Palazzo Comunale, dalle 16.30 alle 18,30 eleggerà il vincitore del Premio Ceppo 2015. I racconti immaginari del Ceppo sono resi possibili grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e della Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia.

"Aleggia un'aura tragica e sacrale... che si propone, fin dall'epigrafe, in un tono raccolto e solenne e nella forma asciutta della supplica, valida prima di tutto come monito che l'autore indirizza a se stesso al fine di promuoversi a solerte custode di 'tutte le cose', presenti e passate, a cominciare proprio dalla lingua: il dialetto sorgivo dell'infanzia, più vitale che mai,
per quanto riesumato dal passato".
(Maurizio Casagrande, dalla presentazione al libro)

"I padri in questo mondo chiuso rappresentano figure silenziose ed enigmatiche, mentre le madri si trasfigurano in immagini sacre, madonne che portano in sé la continuità della vita e proteggono con la grazia senza tempo. Il compito dei vivi è forse allora quello di non dimenticare mai di essere stati figli e bambini, di scavare in quell'età irripetibile, per scoprire la chiave del proprio destino? ... L'addio del maestro agli scolari delle classi di Monza è una sorta di testamento spirituale in versi... La vera saggezza è la loro, loro l'esperienza e la mancanza di paura per affrontare quello che si agita fuori dai portoni della scuola."
(Marco Molinari, da "La Gazzetta di Parma")

"Tinte accese e vampate di colore percorrono le pagine di 'Compitu re vivi'.
Attraverso archetipi potenti - i bambini, il sangue, i morti, il padre - Sebastiano Aglieco compie il suo grande viaggio nelle profondità dell'anima. Condanna e salvezza, patto e tradimento, innocenza e scandalo: gli opposti combattono una lotta mortale e ci immergono in un mondo abitato dal mistero, un purgatorio dove 'tutto' viene espiato. Un purgatorio che non è quello dantesco e non conosce le penombre dei regni sotterrerai. È un purgatorio terrestre e mediterraneo, affollato di corpi, piante e animali vivissimi e percorsa da contrasti feroci..."
(Milo de Angelis, dalla motivazione al Premio Ceppo)


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